26 maggio 2022

Bruno Vallepiano presenta "La donna con la pistola" Golem Edizioni

 



Bruno Vallepiano La donna con la pistola – Golem Edizioni

Mauro Bignami sta attraversando a piedi la piazza deserta di Gariola, il piccolo villaggio di montagna dove risiede e la sua attenzione viene richiamata da un’anziana signora, seduta alla fermata della corriera, che lo apostrofa in modo bizzarro e gli chiede un’informazione. La piazza è vuota, Bignami si avvicina e la donna, con lo sguardo allucinato, gli mostra un grosso revolver confidandogli di aver ucciso “Tarcisio”.

Mauro Bignami, scosso da questo strampalato incontro, si allontana intimorito. Ma la sua curiosità è grande e commenta l’accaduto con l’amico Paolo. Quindi, nel tentativo di comprendere chi sia costei e che cosa sia realmente accaduto, tornano insieme sul luogo del bizzarro incontro, ma la fermata del bus è vuota e di lei non vi è più traccia, quasi fosse stata una visione.

Poco tempo dopo, però, la donna viene trovata morta, proprio alla fermata della corriera, apparentemente suicida. Alcuni particolari, tuttavia, convincono Bignami che si tratti di omicidio e questo scatena il suo spirito indagatore. Si imbatte così in una vecchia vicenda di malagiustizia, che fa riemergere dal passato sordidi e squallidi personaggi senza alcuna morale.

Mi stavo allontanando visto che, nonostante la gentilezza non era scattata la molla della simpatia, quando la donna mi rivolse un’altra domanda. “Ma secondo te, come ci sono arrivata qui?”

Avrei voluto risponderle che non mi interessava, ma aveva frugato nella borsetta, ne aveva estratto un revolver color acciaio e me lo aveva mostrato. Non sembrava avere intenzioni bellicose, ma aveva pur sempre in mano un cannone molto pericoloso. Dopo averlo agitato per qualche istante, l’aveva riposto nella borsa. “In qualche modo sarò arrivata, visto che sono qui.” Il ragionamento non faceva una grinza. “Sono venuta per ammazzare Tarcisio, ma adesso che l’ho fatto devo tornare a Cuneo.”

Bruno Vallepiano Nato a Roburent nel 1956, in questo paese della montagna cuneese risiede tutt’oggi, occupandosi si attività turistiche e di letteratura e dove ha ricoperto dal 2004 al 2016 la carica di sindaco. E’ stato presidente del CFP Cebano Monregalese , è stato presidente di “Cuneo Neve” ed è stato nominato Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana dal Presidente Mattarella. Ha iniziato negli anni Ottanta la sua attività di scrittore e ha poi pubblicato, con vari editori, guide e saggi sulla montagna. Ha pubblicato racconti e narrativa legata alla “mitologia della Montagna” e poi, nel 2008 ha esordito come scrittore d libri gialli-noir per la Fratelli Frilli Editori. Con “La donna con la pistola” siamo giunti alla sesta indagine di Mauro Bignami.

25 maggio 2022

Ernesto Billò presenta "Un'idea di Mondovì" CEM Edizioni

 


ERNESTO BILLO’ “UN’IDEA DI MONDOVI’”  CEM EDIZIONI

Sarà capitato a tanti di cercare notizie su un luogo, un personaggio, un fatto della nostra Mondovì. E la risposta più gettonata, scommettiamo, è sempre stata: «Chiedi a Billò o guarda sui suoi libri». Già, perché il nome del prof. Ernesto Billò è legato a doppio filo, quasi visceralmente, al Monte Regale. Ed ora, ad una mole già corposa di pubblicazioni, si aggiunge un nuovo strumento, un regalo che il prof. Billò ha voluto fare alla città, tirando i fili della memoria. “Un’idea di Mondovì”, edito dalla nostra CEM, è da vivere come una passeggiata, nata nei lunghi giorni della pandemia, «alla scoperta di una città che sentiamo nostra, ma che forse ha cose da riscoprire e sorprese da rivelare, o comunque da salvaguardare, prima che forse tutto cambi o si dimentichi – si augura l’autore –. Per me, monregalese di lunga data, è un ripasso, come per un esame di Maturità». Pagine «decisamente originali, in una raccolta che può rappresentare un “unicum” – annota il direttore de “L’Unione Monregalese”, Corrado Avagnina –. In esse si riflette lo sguardo attento, appassionato, curioso, lungimirante, e pure nostalgico... di Ernesto Billò, presenza di riferimento a Mondovì per sapere cose di ieri e dell’altro ieri, senza rinunciare a spingersi su cose da fare e da progettare». È tanto, è troppo? Non certo tutto… Ma sicuramene è una dichiarazione d’amore per Mondovì (espressa pure in poesia), da parte di un instancabile ottantacinquenne con ancora tanta voglia di scoprire e di raccontare.

ERNESTO BILLO’

Il professor Ernesto Billò, è sempre stato molto di più di un semplice insegnante di lettere, mestiere che ha fatto «con passione, nel tentativo di trasmettere non solo conoscenze libresche, ma qualcosa in più», per molti anni. Attivissimo nella vita sociale, culturale, amministrativa della città, Billò è stato fondatore dell’Università degli adulti, giornalista, assessore, attore teatrale, disegnatore, vignettista, acquerellista. Soprattutto è stato ed è ancora attento osservatore (ed anche protagonista) della vita di Mondovì. Che ha narrato in scritti, pubblicazioni, libri. L’ultimo dei quali, “Un’idea di Mondovì”, è fresco di stampa. Il professor Billò se lo è (e ce l’ha) “regalato” per i suoi 85 anni, compiuti da poco. Con vivacità, brillantezza e freschezza ci ha raccontato la sua storia.

24 maggio 2022

Silvio Marengo presenta al Salone del libro di montagna "Dove osano le rondini" Araba Fenice

 


Silvio Marengo “Dove osano le rondini” Araba Fenice

Le rondini, anche se vivono molto vicino all’uomo e approfittano delle sue attività, rientrano nel grande gruppo degli animali “opportunisti” ma non sono animali domestici nel senso stretto del termine perché non si lasciano toccare tantomeno accarezzare o trattenere. Stanno vicino all’uomo, ma mantengono sempre una distanza di sicurezza di un paio di metri. Per questo le rondini si possono definire animali “sinantropi” al pari dei colombi torraioli o “di città”, dei passeri o delle tortore, dei gabbiani o dei topi che vivono nelle cantine. Condividono gli stessi tetti e spazi dell’uomo ma mantengono sempre la distanza di sicurezza. Essi non sono animali “selvatici” in senso stretto perché i selvativi vivono in luoghi non frequentati dall’uomo.

Prefazione  del Dr. Emilio Bosio.

“…uno spaccato della vita agreste che ha come protagonista il Medico Veterinario e una cerchia di allevatori che trascorrono parte della vita in montagna con le loro mandrie condividendo sacrifici e disagi ma anche una totale immersione nella Natura e nella solidarietà tra gente che vive le stesse fatiche quotidiane, e la restante parte nella campagna della pianura Cuneese…Durante la lettura del libro si viene coinvolti in una realtà che può apparire sconosciuta alla maggioranza dei lettori, ma che fa parte delle radici contadine più autentiche e profonde del territorio in cui viviamo.”

Postfazione della Prof.ssa Ornella Donna

Silvio Marengo, da più di trent’anni ormai, svolge, con competenza e professionalità l’attività di veterinario. Di norma si occupa di grandi animali, come le mucche, ma spesso anche di animali più piccoli e da compagnia, come i gatti e i cani. E’ ovvio come nell’arco della sua vita sia andato accumulando una lunga serie di esperienze, più o meno liete. Ecco, in questa sua ultima fatica letteraria le racconta al suo affezionato pubblico di lettori, in una prima parte composta da undici racconti, nati praticamente sul “campo” in vita diretta, e in una seconda parte più poetica e di fantasia. Silvio Marengo, in questa antologia, però prende per mano il lettore e lo conduce a strettissimo contatto con il mondo animale, in particolare quello degli uccelli, che spesso convive con quello ben più ampio dei grandi animali e degli animali da affezione.

Sono storie che colpiscono, narrate in prima persona e sono una via di mezzo tra la rubrica dell’esperto veterinario e il racconto appassionato alla James Herriot. Il mondo dei volatili è reso con delicatezza e sensibilità, con toni semplici ma fondamentali: dalle cocorite alle galline, alle anatre e alle oche, agli struzzi, per non dimenticare i colombi, le rondini, i fringuelli alpini, per giungere agli avvoltoi e alle aquile in alta montagna. L’obiettivo è determinante: appassionare i lettori al mondo animale e, soprattutto, fornire loro spunti per far comprendere i bisogni di salute, le condizioni di vita e le soluzioni ottimali. Soluzioni che cercano sempre di salvaguardare l’animale stesso e il suo benessere.

Ne consegue uno spaccato di vita reale, dove i lati di questa professione vengono messi in evidenza nella sua totalità, dai chiaroscuri alla brillantezza di un mestiere a stretto contatto con la natura. Attraverso la competenza e la condivisione di una serie di esperienze, alcune sconosciute e curiose ai più, si sostiene una professione impegnativa, che nel corso degli anni ha subito mutazioni e cambiamenti non sempre ottimali. Ma l’informazione insita in questi brevi racconti pone al centro un’attività istituzionale non facile, ma è attraverso la lettura di questi che nasce il coinvolgimento e l’orgoglio per una delle professioni più incisive del panorama professionale italiano. Così l’autore diventa l’interlocutore per un dialogo più ampio sul mondo animale, e dei volatili in particolare, che mira a coinvolgere il lettore e non solo. Un percorso di lettura e di vita che stupisce ed affascina profondamente e in toto.

SILVIO MARENGO

È nato a Fossano (CN) nel 1964. Dopo aver conseguito la laurea in Medicina Veterinaria presso la Facoltà di Torino nel 1990, dal 1991 svolge la professione di medico veterinario per bovini da riproduzione, piccoli animali ed altre specie domestiche. Nel tempo libero ama leggere e qualche volta scrive. Ha pubblicato con Araba Fenice “Il bue Biund” e “Altri animali di Langa (2012), “Il gatto Arneis” (2014) e “Amore al canile” (2017)

21 maggio 2022

Emanuele Rizzi al Salone del libro di montagna presenta "I nautici ed altri racconti fantastici"

 


EMANUELE RIZZI “I NAUTICI ED ALTRI RACCONTI FANTASTICI”  VJ EDIZIONI

In questa raccolta di dieci racconti, dedicata ai giovani ma non solo, i protagonisti si ritroveranno a compiere viaggi bizzarri, avventure strampalate e sogni ad occhi aperti. A detta loro – dei protagonisti – non esiste un mondo senza fantasia. Ecco perché in questo libro non mancano i messaggi profondi, le risate, colpi di scena e soprattutto tanta, tantissima voglia di sognare. Tantissima voglia di essere liberi.

 

EMANUELE RIZZI

Emanuele Rizzi è nato a Genova, il 22 marzo 1999, e ora risiede a Frabosa Sottana in provincia di Cuneo. Scrive attivamente da meno di due anni e, nonostante la giovane età e l’inesperienza, ha ottenuto in breve tempo un discreto numero di riconoscimenti e premi in vari concorsi letterari, tra cui podi, menzioni, segnalazioni, pubblicazioni e premi speciali. Ha iniziato a scrivere per passione e perché vuole cancellare i pregiudizi sugli autori “troppo” giovani. Questo è il suo primo libro

18 maggio 2022

Giovanni Massari presenta al Salone del libro di montagna "Sport climbing a Frabosa Soprana e Sottana - Blu Edizioni

  


Negli ultimi anni si è potuto assistere a un forte sviluppo dell’arrampicata sportiva come attività ludica all’aria aperta ormai slegata dal concetto di alpinismo. Grazie all’avvento di nuovi prodotti tecnologici e protezioni sicure e omologate, l’arrampicata sportiva è stata sdoganata come un vero e proprio sport che, pur con le dovute precauzioni, risulta essere di gran lunga più sicuro del suo antenato.
Non è esente da questa nuova corrente di pensiero la zona del Frabosano, che già contava sulla consolidata Palestra dei Distretti o Beppino Avagnina di Miroglio, ricca di tradizione e di uno storico passato e già oggetto di precedente pubblicazione in questa collana. Molte strutture rocciose evidenti erano pronte a ricevere le attenzioni e l’intervento degli arrampicatori. Sono così nate pian piano nel nuovo millennio numerose realtà che rendono il territorio più che appetibile per la folta schiera di climber delle nuove generazioni.
Dalla palestra di Miroglio in poi si sono sviluppate molte altre possibilità sparse sul territorio delle due Frabose che valorizzano le varie strutture esistenti offrendo un ampio terreno di gioco. Questo piccolo volume ne vuole illustrare il vasto repertorio affinchè tutti le possano conoscere, favorendo così il loro ulteriore sviluppo, la loro fruizione e il loro mantenimento.

GIOVANNI MASSARI
Piemontese di Carrù nato nel 1962, nel 1981, a diciannove anni, ha cominciato a scalare in solitaria con incredibile intensità, aprendo un capitolo di vita durato fino al 1991: 3650 giorni totali, 2000 sulla roccia e sul ghiaccio, 1000 sulla roccia e sul ghiaccio da solo. Professore di scienze motorie ha pubblicato numerose guide sull’arrampicata.
Ho iniziato ad arrampicare a metà marzo del 1980, due settimane dopo la prematura morte di Gianni Comino sul seracco della Poire e dopo aver visto la sua serata sui gullies scozzesi al cinema Ferrini di Mondovì.
Ho sempre pensato a questa coincidenza come alla continuazione di una passione e visione totalizzante di vivere l’arrampicata con le dovute proporzioni e adeguamento ai tempi. Frequentavo da anni la montagna come escursionista ed era da tempo che volevo iniziare a praticare l’arrampicata su roccia. L’occasione venne grazie a un amico, Mariolino Canavese, che aveva già frequentato il corso roccia del CAI Mondovì e si decise ad accompagnarmi a Miroglio.
Da allora non mi sono più fermato ed ho cercato di praticare l’arrampicata in tutte le sue varie sfaccettature mescolandomi, senza un’identità precisa, a tutti i vari ambienti spesso in aperto contrasto tra loro.
Giovanni Massari ci parlerà della storia dell’alpinismo e dell’arrampicata dal 1980 ad oggi e ci illustrerà l’ultima guida pubblicata “Sport climbing a Frabosa Soprana e Sottana” Blu Edizioni

17 maggio 2022

Ezio Marinoni con "Elva, il mio sguardo" Edizioni Mille al Salone del libro di montagna di Frabosa Sottana

 


ELVA IL MIO SGUARDO – EZIO MARINONI EDIZIONI MILLE

Quest’opera nasce due anni e mezzo dopo l’uscita del mio romanzo storico “Il libro e l’affresco di Elva – Hans Clemer e il suo mistero in Val Maira”, che ha mosso i suoi primi passi al Salone del Libro a maggio 2019.

Sono tornato molte volte a Elva e in Val Maira, la mia curiosità verso questi luoghi magici e affascinanti non si è mai spenta, è ancora aumentata. Nuovi incontri e tante letture hanno stimolato l’interesse a conoscere sempre più nel profondo storia e umanità.

 

Nel tempo rallentato imposto da una pandemia imprevista che ha messo in crisi l’intero pianeta ho iniziato a ripercorre- re i passi e le strade che mi hanno condotto a Elva.

L’ascesi al mio Tibet piemontese, a quel nido di aquile, si è accompagnata a libri, conosciuti e scoperti da poco, insieme alla rilettura del mio testo.

  Pian piano hanno preso forma una nuova narrazione e una nuova scrittura: perché salire a Elva?

Ho inanellato una serie di capitoli che guidano un turista, passo dopo passo, dal fondovalle ai 1636 della Borgata Serre, dove si concentra la maggior parte della vita pubblica elvese.

  È stato naturale, alla fine di ogni capitolo, aggiungere un brano letterario che ne fosse commento e   corollario.

Per quanto possa sembrare assurdo, i misteri che Elva cela con molta cura sono aumentati, per me, anziché svelarsi e dipanarsi col trascorrere del tempo.

Non volevo e non saprei scrivere un libro giallo: credo, però, che la miscela che si è innescata tra la scomparsa di Hans Clemer, le masche di un lontano passato, il Libro del Comando, gli affreschi “apocrifi” nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, un’acquasantiera incisa in caratteri non più leggibili... siano solo alcuni ingredienti dei misteri collegabili al paese di Elva.

Buona lettura, dunque, a chi seguirà il mio percorso (o ne troverà altri) per andare alla scoperta di un paese meraviglio- so, in una valle meravigliosa e intatta, dove il vento fa ancora il suo giro.

 

Prefazione di Rosella Pellerino

 

Accade piuttosto frequentemente che un autore decida di ambientare un’opera nel proprio paese natio, o in una licalità che, pur non essendogli “madre”, è eletta a luogo del cuore per la sua amenità o per le esperienze qui vissute. Nel caso dei “figli” della montagna, l’asprezza, l’isolamento, lo stile di vita spesso non consentono le mezze misure: o la si ama o la si ripudia. Ma se negli ultimi decenni gli eredi “naturali delle valli, anche forzatamente, le hanno spesso dovute abbandonare, una generazione di nuovi figli “adottivi” ha scelto la montagna come luogo in cui vivere, lavorare, ambientare le proprie opere. E’ il caso del torinese Ezio Marinoni il cui incontro con Elva e con Franco Baudino, che “è” Elva si è tradotto in un immediato coup de foudre, facendogli eleggere uno dei luoghi più unici, intimi e impervi della Valle Maira e di tutte le valli occitane a port d’attache. Una salita, la sua, non solo fisica, ma che oserei definire spirituale, dalla città alla montagna, sorta di novello Dante inaspettatamente e felicemente travolto da un’ascesa concreta e terrena , e tuttavia capace di elevarne anche l’animo.

 

E’ nato così, da un continuo dialogo e scambio con Franco unito alle proprie passioni ed esperienze il romanzo “Il libro e l’affresco di Elva Hans Clemer e il suo mistero in Val Maira. In questa scia si inscrive anche questa nuova pubblicazione fotografica, corredata da lunghe didascalie descrittive, integrate da citazioni di quel suo primo volume e di altri contributi e interviste apparsi su periodici locali. Un omaggio a donne, uomini, poeti, chiese, case, un’esigenza di narrare non la propriam ma l’altrui storia, non solo per non dimenticare, ma per certare e trovare se stessi. L’Espaci Occitan, come da propria missione, si felicita e incoraggia l’autore per l’impegno profuso in questa opera di conservazione e diffusione della storia di un angolo di Valle Maira.

 

   Rosella Pellerino Direttore scientifico di Espaci Occitan - Dronero


Ezio Marinoni

Ho iniziato a scrivere poesie nel 1977. Fino al 1989 ho seguito attività e concorsi sia in lingua piemontese che in lingua italiana. Sono stato pubblicato su Brandè nelle annate 1979-1980-1981-1982; Bochet dell'anno 1978; Storia della Letteratura Piemontese di Camillo Brero; pubblicato con poesie singole su alcuni numeri de "Il risveglio popolare" periodico di Ivrea 1990.

Premi ottenuti: 1° premio la castagna d’oro, sezione giovani, 1979 e 2° premio nel 1980 Castagnole Monferrato; 1* premio Cavalieri di San Guido, Acqui Terme 1989; Menzione d’onore, 4° classificato ex aequo al premio Campania-Gesualdo Bufalino 2002 con la silloge  Amori senza età.

Sono stato pubblicato sulla antologia Il Club dei poeti 2002 e finalista al concorso Il Saggio 2002 di Eboli, con pubblicazione sulla antologia Versi diversi.

Ho conseguito il 1° premio al Concorso Superga 2019, Torino, per silloge di poesia inedita. Nel 2019 ho pubblicato il romanzo storico “Il libro e l’affresco di Elva”, Edizioni Mille, Torino, presentato al Salone del Libro di Torino 2019 ed è in concorso al Premio Acqui Storia 2021.

Nel 2020 ho pubblicato il volume di poesie “Una vita di versi”, Edizioni Crearte, Asti. Il mio racconto “Ligeia” è inserito nella antologia “Sotto il pelo dell’acqua” Neos Edizioni.

 

12 maggio 2022

Nicola Duberti con "L'innocenza del lupo" Pentàgora Edizioni al Salone del libro di montagna di Frabosa Sottana



L'innocenza del lupo - Pentàgora Edizioni 

Dalla IV di copertina: "È una torrida estate in Alta Valle Stermasca, nell’entroterra savonese. Un ragazzo genovese in vacanza è scomparso misteriosamente da alcuni giorni, ma gli abitanti di Stermato continuano a condurre la loro vita come sempre. Finchè un mattino il ragazzo scomparso viene ritrovato morto.

Barbaramente assassinato, come dicono i giornali. E inizia la caccia al colpevole, sotto gli occhi dell’intera nazione. Una vera e propria danza di sospetti e segreti, un intreccio di relazioni nascoste, di verità sbagliate, di apparenze che ingannano, tra carabinieri affettuosi e spazzini africani, adolescenti insopportabili e zii piagnucolanti, vecchie vegetariane tabagiste e canidi di varia specie, in una cornice ineguagliabile qual è quella di Stermato, straordinario paese di montagna sospeso fra Liguria e Piemonte, fra Medioevo e modernità, fra sovranismo valligiano e conquista del mondo. Una girandola di colpi di scena improvvisi, di insospettati ribaltamenti e di ricette tradizionali, con una sola fondamentale certezza: che il lupo è innocente, ma non per colpa sua" 

Nicola Duberti (Mondovì, 1969)

Ha fatto lo sguattero di cucina, il bibliotecario, il contabile, il cantoniere e il postino, infine - dopo cinque anni nelle patrie galere (come impiegato!) - l'insegnante di lettere alle scuole medie inferiori. Scrive versi in lingua piemontese, sulla quale tiene un corso all'Università di Torino, e si dedica a studi di dialettologia, in particolare del Kyè.


11 maggio 2022

Claudia Vignolo al Salone del Libro di Montagna presenta "Il cadavere nel Tanaro"

 


Il cadavere nel Tanaro - Sorbello Editore È sempre triste e doloroso il momento della morte, ma quando questo avviene in circostanze strane, misteriose, in solitudine, senza nessuno al proprio fianco, è, se possibile, ancora più tragico. Un cadavere senza nome, senza alcun indizio che possa svelare la sua identità viene trovato, casualmente sul greto del fiume Tanaro, nel comune di Carrù, in provincia di Cuneo. Gli ultimi istanti della sua vita li ha trascorsi al buio, tormentato da immagini del suo passato, che scorrono come in un film proiettato sulla volta celeste. Dopo, il silenzio. La sua morte, così come la sua vita, appaiono circondati da un alone di mistero. Il fascicolo, aperto dagli inquirenti, finirà sulla scrivania di Gian, il consulente esterno che collabora con il Comando dei carabinieri di Mondovì.  Riuscirà, con il suo fiuto, a dipanare la matassa di informazioni raccolte? Darà un nome allo sconosciuto?

 

Claudia Vignolo nasce a Ceva (CN) nel 1964. Moglie e mamma a tempo pieno, ora fa anche la nonna.

Nel 2015 pubblica il suo primo libro: “Solo con gli occhi” con Book Sprint Edizioni. È il preciso, particolareggiato e, a tratti, triste resoconto della vita di Valentina, la figlia più piccola, affetta da una malattia genetica rara, la sindrome di Rett. Sono in evidenza le difficoltà nell’accettare una diagnosi che è una condanna all’ergastolo; un percorso che coinvolge l’intera famiglia, completamente orientata verso le esigenze della ragazza.  Nell’ambito del Concorso internazionale “Castel Govone” di Finale Ligure Edizione 2020, il libro risulta premiato fra i finalisti.

Nel 2017 pubblica “Per sempre madre” con Araba Fenice, un romanzo ambientato a Ceva e, in parte, a Roma, nel secondo dopoguerra. Una storia inventata, ma simile a quella di tante altre ragazze di quell’epoca. Si esalta la maternità, che ha il potere di superare tutti gli ostacoli, tutte le avversità; un legame che è al di sopra delle convenzioni sociali; è un voler bene eterno, senza limiti. Nell’ambito del Concorso internazionale “Marchesato di Ceva” Edizione 2020, il libro si è aggiudicato il secondo posto.

Nel 2019 pubblica “Donne d’altri tempi” con Araba Fenice. È una raccolta di brevi racconti, ritratti appena accennati di donne vissute a cavallo fra la fine del 1800 e l’inizio del 1900; donne forti, ostinate, che hanno tanto sofferto, e che si sono sacrificate per il bene della loro famiglia.  Nell’ambito del Concorso letterario “La quercia del Myr” di Roburent, Edizione 2020, il libro risulta premiato fra i finalisti. Nel Concorso “Pianeta donna” promosso dall’associazione “Tigulliana” edizione 2021 ha ricevuto la segnalazione di merito.

Nel 2020 pubblica “La vita dietro la finestra” con Sorbello Editore. La vicenda si svolge a Mondovì; dietro l’apparente tranquillità della vita di paese, si celano torbidi segreti. Toccherà a Gian, un benestante imprenditore ridotto in carrozzina dopo un brutto incidente, investigare e trovare la verità sulla scomparsa di una donna. Il libro si è classificato come finalista nel Premio Letterario Internazionale “Santa Margherita Ligure – Franco Delpino” 44.ma edizione anno 2021.

Nel 2022 pubblica “Il cadavere nel Tanaro” con Sorbello Editore. Gian, il consulente esterno dei Carabinieri di Mondovì, è di nuovo alle prese con un caso complicato. Ha il compito di dare un nome a quello che sembra la vittima di un incidente stradale. Le indagini, portate avanti al fianco di Luisa, la sua fidanzata/collega li obbligheranno a rivivere il passato, a scavare nella nefandezza, nel torbido e nelle fragilità umane.

 

 

7 maggio 2022

Torna il Salone del libro di montagna




COMUNICATO STAMPA

LA RASSEGNA SI SVOLGERA' A FRABOSA SOTTANA SABATO 23 E DOMENICA 24 LUGLIO

IL "PATRON" GIANNI DULBECCO: «PROPOSTA VARIEGATA E ACCATTIVANTE FATTA DI PRESENTAZIONI LIBRARIE, MOSTRE, CONVEGNI E PROIEZIONI»

 

Tutto pronto per il Salone del Libro di Frabosa Sottana. Sabato 23 e domenica 24 luglio prossimi, la rassegna culturale della valle Maudagna, taglierà infatti il traguardo delle otto edizioni, con enorme soddisfazione di Gianni Dulbecco, presidente della Associazione culturale valle Maudagna e organizzatore dell'evento,


«Ogni anno una candelina in più per una rassegna che dirige da sempre lo sguardo alle nuove produzioni librarie (che non sono poche e tutte di  notevole interesse), ma che è attenta a tutto ciò che riguarda l'ambiente montano con le sue innumerevoli bellezze, il suo straordinario fascino, ma anche le ineludibili criticità che lo attanagliano –sottolinea il "patron della kermesse– la Montagna resta il perno di ogni iniziativa promossa nell'ambito del nostro Salone che proporrà nell'ambito della "due giorni" la presentazione di una serie di opere che fanno parte della sempre imponente produzione libraria nazionale. Testi che richiamano temi ed argomenti accattivanti, profondi ed appassionanti».

 

L'elenco completo degli scrittori che saliranno a Frabosa Sottana per presentare i loro lavori verrà completato e svelato solo tra qualche giorno.

 

«Quello che posso aggiungere –completa il presidente dell'Associazione Culturale Valle Maudagna, Gianni Dulbecco– è che il programma del Salone del Libro di Montagna di Frabosa Sottana non sarà solo fatto di racconti, romanzi, novelle e poesie, ma si articolerà, come tradizione, anche attraverso mostre, convegni e proiezioni. In programma avremo un paio di convegni tesi a garantire ulteriore richiamo ad una rassegna che di anno in anno si ripromette, attraverso la promozione libraria e le varie iniziative collaterali di richiamare sempre più attenzione verso l'ambiente, quello montano in particolar modo, e la natura puntando con decisione alla promozione del territorio, sotto ogni punto di vista».

 

Il Salone del Libro di Montagna di Frabosa Sottana che propone gratuitamente al pubblico ogni iniziativa, gode del Patrocinio della Regione Piemonte, della Provincia di Cuneo e del Comune di Frabosa Sottana oltre che del contributo della Banca di Credito Cooperativo di Pianfei e Rocca de Baldi e di importanti aziende che operano nel Nord-Ovest.

 

La rassegna si struttura quest'anno in due location poco distanti una dall'altra: il salone convegni dell'Albergo Italia e la sala conferenze della Confraternita.


Sarà possibile seguire l'ottava edizione del Salone del Libro di Montagna di Frabosa Sottana attraverso il sito ufficiale www.salonelibromontagna.blogspot.it oppure collegandosi alla pagina https://www.facebook.com/Salone-Libro-Montagna-Frabosa

 

Frabosa Sottana, 07 Maggio 2022