Sul sito www.frabosasottana.com nella sezione IMMAGINI alla voce "Salone libro di montagna 2025" e sul sito www.salonelibromontagna.blogspot.it nel menù a tendina a destra alla voce "FOTOGALLERY 2025" disponibili le foto della manifestazione
Bruno Vallepiano “Il freddo nelle ossa” [Golem Edizioni]
Dopo il successo delle precedenti avventure di Mauro Bignami, Bruno Vallepiano presenta una nuova storia che ha come protagonista il professore di filosofia. Mosso dalla curiosità e da un forte senso di giustizia, il professore si lancia in un'indagine che lo porterà a confrontarsi con i suoi demoni interiori, mentre il freddo pungente dell'inverno avvolge i personaggi. Nel corso della vicenda, il prof si troverà di fronte a una nuova, sorprendente svolta del suo destino. Mauro Bignami è uscito profondamente frustrato dalla vicenda che l'ha coinvolto oltre un anno prima, facendogli seriamente rischiare la vita; nel tentativo di recuperare equilibrio si sottopone a periodiche sedute dallo psicologo, La ragione gli impone di mettere a tacere la smania di ricerca della verità e di dedicarsi ad altro: la famiglia, gli amici, il lavoro, le gite in montagna. Ma intanto che l'autunno avanza rapidamente, togliendo ogni giorno un po' di luce alle giornate, una corsa nei boschi condurrà Bignami ad una terribile scoperta: i resti di un corpo, dilaniato dagli animali selvatici che riaprirà un abisso nella sua mente, combattuta tra il forzare indifferenza o accettare la sua brama di sapere. Ma questo è solo l'inizio della storia: l'inverno incombe e giungono altri colpi di scena; Natale porterà luminarie e dolore in egual misura. Un'inchiesta che esplora un angolo grigio della nostra società, attraverso rivelazioni sorprendenti che diventano cronaca, e il pensiero incalzante dei protagonisti.
Franca Acquarone "Quello che non sai più dire" [Edizioni Liberetà]
Nel mare profondo delle demenze, come si argina la tempesta che scuote il nostro senso del tempo, la memoria della nostra storia, le parole per raccontarla, il significato dei nostri gesti? “Talora racconto episodi che mi sembra di aver sentito narrare in tempi ormai lontani, racconto e non so se per lei o piuttosto per me” confessa una figlia che decide di rievocare alla madre quel che lei non può più ricordare. Nelle sue parole scorre così un intero secolo: dal lavoro della terra si passa alla fabbrica, dalla pace alla guerra, dai campi di prigionia alla Resistenza e di nuovo alla casa e alla vita quotidiana. Il tempo si ferma solo quando interviene la stagnazione silenziosa della malattia. Il ricordo del passato e la realtà del presente sono due narrazioni che procedono parallelamente, in un racconto equilibrato e scritto con dolcezza.
Franca Acquarone è nata ad Ormea, nel 1976 si è laureata con una tesi in antropologia culturale sull’Analisi dell’evoluzione degli insediamenti rurali della Alta Val Tanaro. Ha scritto alcuni romanzi e racconti ambientati tra i territori confinanti fra le provincie di Cuneo e Imeria. Tra gli ultimi titoli pubblicati: I racconti del treno (AA.VV), Gli amici di Prato Verde, Martino va soldato, Ubago e le masche tra noi (con Bruno Vallepiano), Tanaro amaro. Con il fratello Aldo ha pubblicato nel 2022 Carnino. Uno sguardo a ritroso nel tempo.
Graziella Belli “I campi di patate fanno le onde” [Fusta editore]. «Quello rievocato in questo libro è un piccolo mondo antico, laborioso e solidale, che non teme la fatica né la miseria, e, con la bontà dei gesti e l’autenticità della lingua, organizza la sua mite difesa dall’orrore della guerra del mondo intero di allora. Rischia, però, di perderla oggi con quello moderno, dimenticando il passato, i dialetti, il buon vicinato, la sobrietà e solidarietà di una volta. Forse è per salvare le ultime tracce di quel piccolo universo buono che Graziella Belli ha scritto questo libro tenero e vero.» Vittorio Coletti
Ormea, 1939. Per Giusto e Lorenzo la vita è il suono delle risate tra i vicoli, le bici lanciate nei sentieri, le albicocche rubate dai rami più alti, tre soldi in tasca a testa. Poi arriva la guerra. All’inizio sembra lontana, un’eco smorzata dalle montagne. Ma la fame morde, le strade si riempiono di camicie nere, i giochi finiscono. Lorenzo sceglie il fucile, Giusto è costretto a rimanere con le sue galline e la terra, a fare i conti con tutto ciò che la guerra porta via e non restituisce. Un romanzo di formazione a episodi che racconta gli anni di passaggio dall’infanzia all’adolescenza, i legami e il secondo conflitto bellico con una scrittura lucida e vera, in un mondo narrativo costruito alla perfezione, dove anche le galline hanno una loro personalità.
Graziella Belli È nata a Ormea e vive da sempre tra le montagne dell’alta Valle del Tanaro. Già dipendente del comune di Ormea si è occupata per molti anni della biblioteca e dell’archivio, ambienti in cui ha sviluppato la sua passione per la letteratura e la storia. Ha pubblicato un racconto nel- l’antologia collettiva L’olmo e i suoi racconti, Fusta Editore (2023). Questo è il suo primo romanzo.
Alice Mariano“Alle spalle il tramonto” [Il seme bianco]
Una triade compatta, in un tempo storico prossimo, viaggia a passo di marcia, zaini in spalla, tra le Alpi Liguri, Marittime e Cozie. Tutte le tappe menzionate nella trama e le descrizioni delle ambientazioni sono reali, tra questi, a titolo esemplificativo, il pizzo di Ormea, il Mondolé, il Mongioie ed il Marguareis. La natura, aspra e sinistra, sembra riflettere il mondo da cui i protagonisti fuggono; al contempo, li avvolge in una dimensione onirica, fatta di suoni, di odori e di colori che li riconcilia con l'autenticità dell'esistenza. Nella narrazione – che si snoda attraverso tre tempi differenti – i punti di vista dei personaggi si alternano in un gioco di specchi in cui si avverte il passato di un mondo che non è più, il presente ad alta quota ed il futuro ancora ignoto verso cui essi tendono. Il filo conduttore del romanzo, si dipana attraverso riflessioni filosofiche il cui apice è l'anelito alla libertà.
Alice Mariano sono nata a Savona l’8 dicembre 1987. Fin da bambina ho scritto brevi racconti e dall’adolescenza mi sono cimentata nella stesura di poesie, cui mi dedico tuttora. Nel 2011, dopo la laurea in Filosofia, ho cominciato a insegnare Filosofia e Scienze Umane, prima al liceo Don Bosco di Alassio poi, con l’entrata in ruolo nel 2020, al liceo Della Rovere di Savona. Non ho mai rinunciato al piacere che mi dona la scrittura e per questo, non appena ho del tempo libero, trascrivo pensieri, invento mondi e immagino personaggi. A gennaio 2023 è stato pubblicato dall’Editore Del Faro il mio saggio filosofico “Dall’aula alla piazza”; a ottobre 2024 Il Seme Bianco (gruppo Castelvecchi) ha pubblicato il mio primo romanzo “Alle spalle il tramonto”.
“L’ola dij marenghin” Stefano Sicardi [Araba Fenice]
Due vicende si intrecciano in parallelo attorno ad una
misteriosa “Ola”, una pentola dal prezioso contenuto. La prima si svolge ai
nostri giorni tra Mondovì e Torino, la seconda alla fine del Settecento tra il
monregalese, la Liguria e il Nizzardo. Protagonista della prima vicenza è
un’indomita professoressa di storia moderna, Adelina Barattero. Della seconda
un illustre canonico teologo che vive le drammatiche ore del Triennio giacobino
(1796-1799) di Mondovì. Le due vicende troveranno infine il modo di riunirsi in
un epilogo familiare dei primi del Novecento.
Stefano Sicardi (Mondovì, 1950) , molto legato alla
sua terra in cui ha sempre voluto mantenere la residenza, è professore emerito
di Diritto Costituzionale presso l’Ateneo torinese e, per molti anni, è stato
presidente del Corso di Laurea triennale del Dipartimento di Giurisprudenza
nella sede universitaria di Cuneo, E’ autore di saggi e libri pubblicati da
diversi editori di rilievo nel suo indirizzo di studi. Nel 2019 ha pubblicato
con Araba Fenice il fortunato romanzo “Lo strument”, Nel 2020 è uscito il suo
primo giallo, “La scomparsa di Ludovica”, della serie “Le indagini
dell’avvocato Pasquero”; nel 2021 “Onore all’antiquario” ed “Extralarge in
Ateneo”, nel 2022 “Landandè, “A prova di chef”, nel 2023 “Misfatto in fiera”,
sempre con il legale monregalese protagonista. Nel 2021 ha poi fatto la sua
comparsa Magna Rina, un’anziana maestra, ora coltivatrice, al centro della
vicenda “Ambasciator non porta…”e di
altre successive.