28 giugno 2017

"Parla de Kyè il docufilm di Sandro Gastinelli vent'anni dopo"




"Parla de kyè" il film documentario del regista Sandro Gastinelli sul rito della fienagione in Valle Maudagna riproposto al Salone del Libro di Montagna dopo 20 anni dalla sua realizzazione.



Il rito della fienagione come veniva inteso in Valle Maudagna, pratica in uso fino all’inizio degli anni ’60. Il film è rigorosamente interpretato nel dialetto del kyè. Partecipano il regista ed i protagonisti. Il film ha ricevuto il premio Vallis Agri al 45° Festival Internazionale di Trento e il Premio “Le diable d’or” al 28° Festival International du Film Alpin a Les Diableret  (Svizzera)





Sinossi - Piero Tassone è un anziano contadino che si accorge di non avere altro da lasciare se non il ricordo appassionato della sua esperienza montanara legata a "... riti, usanze, modi di fare, di dire e di essere, tipici di un tempo ormai definitivamente tramontato". Decide così di scrivere personalmente il racconto del periodo più felice della sua vita, quando con i suoi coetanei saliva su verso i "tech", i casolari, per procurarsi il fieno, ammucchiandolo a formare il covone e trasportandolo a valle durante l'inverno per mezzo di slitte. È il rito della fienagione così come veniva intesa in valle Maudagna, un rito che dalla fine degli anni 50 è stato via via abbandonato ma che è stato per secoli una necessità per sopravvivere.
Piero Tassone ricorda nel suo manoscritto l'ultima e nostalgica fienagione che fece con i suoi amici nel 1963 "... fatta tra amici più per sentirci giovani ancora una volta che per necessità. Prova ne è che con noi non c'erano i ragazzini come un tempo. Nulla sarebbe più stato tramandato alle generazioni future".
Nel suo diario ricorda tutte le vicende di quell'ultima fienagione: la partenza estiva da Friosa, il Borgo, i Bergamini, la molatura collettiva delle falci, il taglio dell'erba, la costruzione del covone, ma anche la colazione nei campi, le donne, il fuoco per la polenta, la sorgente per bere, la cena, il riposo, il ritorno a valle, e poi l'inverno, l'allestimento della strada di neve battuta per la discesa, il taglio del fienile con il "taièt", il caricamento delle slitte e l'ultimo ritorno a casa. Il tutto inframmezzati dal ricordo dei brevi, quanto efficaci, e a volte spassosi dialoghi tra i protagonisti, rigorosamente in dialetto "Kyè".
Piero Tassone potrà essere fiero del suo diario perché grazie a questo non andrà persa "... la piccola storia di un lavoro bellissimo e faticoso che per noi fu una necessità per sopravvivere in queste terre alte, a metà tra la collina e i monti".

27 giugno 2017

Convegno "Le Alpi del Mediterraneo candidate a patrimonio dell'Unesco"




 

Intervengono:
Sebastiano Lopes, coordinatore nordovest UISP Montagna,
Sonia Zanella, geologa, 
Patrizia Alfano Presidente UISP Piemonte.

 

L’UISP (Unione Italiana Sport Per Tutti) è, con oltre un milione trecentomila persone e poco meno di 18mila società sportive affiliate, l’Ente di Promozione Sportiva che ha l’obiettivo di estendere il diritto allo sport a tutti i cittadini. Lo sport per tutti è un bene che interessa la salute, la qualità della vita, l’educazione e la socialità.

Attraverso le sue attività indoor (escursionismo, arrampicata, nordic walking, sci, ciaspole, trail running, mountain bike) UISP promuove il turismo sportivo e con lo sviluppo del territorio , soprattutto quello alpino.

24 giugno 2017

Convegno "2017 L'Italia dei Borghi tra turismo e svuluppo"




 

Convegno promosso nell’ambito della quarta edizione del Salone del Libro di Montagna di Frabosa Sottana dall’UNCEM Piemonte in collaborazione con l’Associazione Culturale Valle Maudagna

 

Sabato ore 10,30 sala convegni Albergo Italia (dopo inaugurazione)

 

INTERVENGONO:

Lido Riba Presidente UNCEM Piemonte

Mauro Bernardi Presidente ATL del Cuneese

Rocco Pulitanò Provincia di Cuneo

Michele Pianetta vice presidente ANCI Piemonte

Adriano Bertolino Presidente Unione Montana Mondolè

Gianrenzo Taravello Pres. Unione Montana Valli Monregalesi

Valter Roattino Presidente Unione Montana Monte Regale

Giorgio Ferraris Presidente Unione Montana Alta Valle Tanaro

 

MODERATORE:

Marco Bussone Vice Presidente UNCEM Piemonte

 

L’Uncem – Unione Nazionale Comuni ed Enti Montani – è da oltre sessant’anni il “sindacato del territorio montano”. La Delegazione piemontese – a cui aderiscono 50 unioni montane di Comuni (eredi delle Comunità Montane secondo quanto previsto dalla legge nazionale 56/2014 e dalle leggi regionali 11/2012 e 3/2014), i 552 Comuni montani, 5 Province, 2 Consorzi Bim il Formont e il Consorzio Pra Catinat – ha sede in via Gaudenzio Ferrari 1 a Torino.

L’Uncem Piemonte rappresenta gli enti a livello regionale presso gli organi competenti per l’esame dei provvedimenti di interesse montano, allo scopo di valorizzare e sviluppare il territorio e le istituzioni; promuove il coordinamento delle attività delle Comunità montane e degli enti al fine di potenziarne le capacità di intervento collegandosi alle linee di programmazione europea, nazionale e regionale; promuove inoltre studi e ricerche per una migliore conoscenza della realtà montana.

Dal 2007, l’attività delle Comunità montane, delle Unioni e della Delegazione piemontese dell’Uncem viene presentata sulla rivista bimestrale PieMonti, 50 pagine che raccolgono e diffondono le nuove sfide e le opportunità di sviluppo della montagna piemontese. Dal 2013 Uncem ha potenziato la comunicazione agli enti associati sui canali social e in particolare attrverso le neglette di informazione quindicinale. Uncem ha inoltre sviluppato il sito internet di e-commerce www.bottegadellalpe.it e il sito www.borghialpini.it , due asset del suo impegno per la promozione del territorio montano.

 

 

22 giugno 2017

"Il mistero del grandalbero" il bi-libro benefico di Renata Cantamessa, ospite d'onore al Salone del Libro di Montagna



Il Mistero del Grandalbero (Araba Fenice Libri) E’ stato scritto da Renata Cantamessa per la collana benefica “Favole Agricole di Fata Zucchina” e con la prefazione del Prof. Alessandro Meluzzi. Non è semplicemente un lubro di favole, tutt’altro. Con leggerezza racconta un avventuroso giallo per i bambini dove i protagonisti sono i prodotti ortofrutticoli del territorio come la signorina Zucchina o Sir Tartufo completi di una carta d’identità descrittiva delle caratteristiche di ciascun frutto e ortaggio e il ruolo interpretato nel racconto. Bi-libro perché è suddiviso in due sezioni capovolte. Nella prima troverete il racconto, nella seconda le ricette di cucina, di salute realizzate  con i prodotti protagonisti della tavola e con le interviste dell’autrice agli specialisti del Regina Margherita per il benessere dei bambini ed infine le ricette della felicità, ovvero le definizioni della felicità da parte dei bambini in terapia oncologica. E’ anche corredato da un CD sonoro su cui è incisa tutta la favola.

L’autrice è Renata Cantamessa, giornalista,autrice e conduttrice per radio e tv, doppiatrice e project manager, con il suo alter ego di Fata Zucchina, la prima “fata agricola” italiana, che vuole rendere omaggio a tutte quelle donne che nel mondo si occupano di agricoltura e che si propone di educare i bambini a considerare i prodotto della terra come “amici”. Lo trovate in vendita presso tutti i supermercati COOP di Piemonte, Lombardia e Liguria e on line sul sito arabafenice.it

20 giugno 2017

Piero Barale al Salone del Libro di Montagna con il libro "Le pietre perdute"






Le pietre perdute oltre costituire un primevo tentativo di discussione sul "megalitismo piemontese", desidera essere un lavoro di taglio divulgativo, che, tuttavia, analizza il fenomeno in una prospettiva finora inedita.

Già dalle prime pagine si può percepire l'esistenza di una nutrita serie di tracce monumentali alquanto significative e ricche di fascino. Un mondo archeologico dove il "mito" si confonde con la quotidianità, un universo culturale vivace e articolato, nel quale la componente "megalitica" aveva forti valenze rituali e simboliche.

La storia di un misterioso fenomeno che, in ambito regionale, si sviluppò su un lungo periodo, dai tempi degli ultimi caciatori mesolitici fino ala comparsa dei primi metalli, per concludersi in piena Età del Ferro. Leggendo questo libro, il lettore ha l'occasione di avere qualche strumento in più per poter navigare in quel mare magnum del megalitismo-occidentale. Pagine, che oltre trattare nuove scoperte e rivisitazioni dei siti già noti sul territorio, pongono un particolare attenzione al dibattito internazionale. Aria fresca di cui c'è un gran bisogno nel panorama megalitico nazionale...Uno strumento organico e moderno, rigoroso ma facilmente accessibile, pensato come un racconto, ma nel contempo un vero e proprio atlante ragionato. Una guida che segue un criterio geografico ideale per chiunque voglia scoprire a tavolino o sul campo questo straordinario patrimonio.






Piero Barale è nato a Fossano nel 1958. Si è dedicato alla divulgazione di argomenti storico-archelogici e archeo-astronomici  attraverso pubblicazioni e convegni. Coredattore di “Valados Usitanos” (Rivista del Centro Studi e Iniziative- Torino), e membro della Società Astronomica Italiana (SAIt-Firenze). Appassionato studioso di preistoria, protostoria e arte rupestre, da alcuni anni presidente dell’Associazione Culturale Filosofare e collabora inoltre a diverse riviste nazionali ed estere.

Sull’archeologia ha scritto Riscoprire Pollentia (2000); Il Teatro ritrovato (2002); Sulle tracce dell’Augusta Bagiennorum. Una antica città tra il Tanaro e lo Stura (2005); Il Codice della “Victoria”. Archeologia e Astronomia ai “Turrigli” dell’antica Pollentia (2007); Pollentia Antico crocevia dell’impero romano (2009).

Principali sue altre pubblicazioni: Dai Graffiti alle Stelle (2000); Il Cielo del Popolo del Faggio. Sole Luna e Stelle dei Ligures Bagienni (2003). Inoltre ha collaborato, attraverso il saggio: Lost skies of popular italian astronomy, con il Prof Clive Ruggles (docente alla University of Leicester – UK) in “Handbook of Archaeastronomy and Ethnoastronomy” (2014). Attualmente, ha pubblicato, attraverso Araba Fenice: Sui Sentieri della preistoria. Alla ricerca delle origini del Piemonte sud-occidentale (2016).



Laura Mosso al Salone del Libro di Montagna presenta "Girotondo di donne coraggiose"




Girotondo di donne coraggiose (Araba Fenice Libri) Sei donne, sei storie esemplari. Rosa Govone, la Missionaria delle Fanciulle, la fondatrice delle Rosine, la Comunità Femminile del Settecento che ancora oggi opera in Torino. La sua grande intuizione è stata quella del riscatto della condizione femminile attraverso il lavoro e la preghiera. E' stata una grande imprenditrice, ha fondato ben nove Case, ha dato dignità a tante giovani donne e insegnato loro a mantenersi dignitosamente  con lavori di tessitura e di ricamo.
Attraverso la vita di Anna Basso Beltrutti l'autrice ricostruisce il faticoso mondo delle donne montanare, quando le mamme si rifugiavano in Chiesa e così potevano pregare e riposare.
Tota Zunin, una donna autodidatta, innamorata del violino, mi consente di pubblicizzare la sua importante opera in favore delle bimbe e dei bimbi con il suo doposcuola.
Maria Ronco Mosso rappresenta le tante orfane di padre in seguito alla guerra, belle, orgogliose di lavorare e di collaborare al mantenimento della famiglia, desiderose di dare la possibilità di studiare alle figlie ed ai figli.
Adelina prinotti Barberi e il suo grande amore per la cultura e per i giovani, plurilaureata, docente di lettere e filosofia, commediografa, protagonista nelle iniziative culturali della sua città.
Elisa Facelli, un bravo medico anestesista vivente che vive per aiutare gli altri e per tanti anni ha svolto la sua preziosa ed umanitaria opera come medico volontaria in Africa, nello Zambia.




Laura Mosso è nata a Mondovì (CN), dove ha frequentato il liceo classico Beccaria. Si è laureata in farmacia presso l'Università di Torino. E' stata docente di chimica, sindacalista settore scuola, preside presso l'Istituto Tecnico Industriale e Agrario e il liceo scientifico tecnologico Cigna di Mondovì. Ha partecipato attivamente al decentramento cuneese delle facoltà di ingegneria e di architettura del Politecnico di Torno. E' ideatrice della Collana "La Storia al femminile". Tra le sue pubblicazioni: LE SORELLE SOLDANO (2010), SUOR CATERINA DEL SAVIO (2011), MADRE MARIA MARGHERITA LAZZARI (2012). MADRE CARLA DE NONI (2014)

19 giugno 2017

Il programma della 4a edizione del Salone del Libro di Montagna di Frabosa Sottana



AD UN MESE DAL VIA ALLA SUA QUARTA EDIZIONE,
IL SALONE DEL LIBRO DI MONTAGNA DI FRABOSA SOTTANA
SVELA IL SUO INTENSO E COINVOLGENTE PROGRAMMA
 
Frabosa Sottana (CN) 19 giugno 2017 - “La Montagna al centro”. E’ questo lo slogan che accompagna l’edizione 2017, la quarta, del Salone del Libro di Montagna di Frabosa Sottana in programma sabato 22 e domenica 23 luglio nel rinomato centro turistico della valle Maudagna, in provincia di Cuneo.
 
“La Montagna al centro” non solo dell’annuale imponente produzione libraria cui il Salone del Libro dedicherà, come di consueto, ampio spazio, ma la Montagna al centro anche di iniziative sociali, culturali, artistiche e sportive che andranno a svilupparsi nell’ambito dell’intenso week-end di fine luglio.
 
Convegni, incontri, proiezioni cinematografgiche ed esposizioni che avranno come fil-rouge l’ambiente alpino, mirano a ravvivare il programma della rassegna ideata da Gianni Dulbecco, organizzata dall’Associazione Culturale Valle Maudagna in collaborazione con l’Associazione San Biagio di Miroglio ed il sito Frabosasottana.com.
 
La quarta edizione del Salone (tutte le iniziative sono ad ingresso libero), si svilupperà nei locali siti al piano terra dell’Albergo Italia situato lungo l’arteria centrale di Frabosa Sottana.
 
La Sala Convegni sarà sede di dieci presentazioni librarie previste in calendario, ma anche di due convegni, di proiezioni cinematografgiche e di un prestigioso incontro, quello col noto alpinista Lorenzo Gariano, ospite d’onore dell’edizione 2017 del Salone del Libro di Montagna.
L’incontro con Gariano, uno dei sei italiani che hanno scalato le “Seven Summits”, le sette vette più alte del Continente, al quale presenzierà anche il giornalista e rocciatore Stefano Sciandra, si svolgerà alle ore 21 di sabato 22. Nel corso della fascinosa ed interessantissima sarata saranno trasmessi anche alcuni appassionanti filmati prodotti dallo stesso Gariano.
 
Argomenti interessantissimi quelli dei due convegni in programma. Il primo, in ordine temporale, è quello promosso, sabato 22 alle ore 10,30, dall’Uncem Piemonte e dall’Associazione Culturale Valle Maudagna, dal tema “2017, l’Italia dei Borghi tra Turismo e Sviluppo”.
Moderato da Marco Bussone, vice presidente dell’Uncem, l’incontro farà registrare la presenza di Lido Riba, presidente Uncem Piemonte, Mauro Bernardi, presidente ATL del Cuneese, Rocco Pulitanò, consigliere provinciale di Cuneo, Michele Pianetta, vice presidente Anci Piemonte, Adriano Bertolino, presidente Unione Montana Mondolé, Gianrenzo Taravello, presidente Unione Montana Valli Monregalesi, Valter Roattino, presidente Unione Montana Monte Regale e di Giorgio Ferraris, presidente Unione Montana Alta Val Tanaro.
 
Domenica 23, alle ore 10,30 sarà poi la volta di Uisp Montagna. La geologa Sonia Zanella, il coordinatore dell’area NordOvest Uisp Montagna Sebastiano Lopes ed il presidente di Uisp Piemonte Patrizia Alfano porteranno all’attenzione della platea le risultanze del convegno nazionale svoltosi nei mesi scorsi a Triora, nell’entroterra di Imperia. In quell’occasione è stata riaffermata la candidatura del Parco Regionale delle Alpi Liguri a diventare patrimonio dell’Unesco, insieme al Parco del Marguareis, al Parco delle Alpi Marittime e al Parco francese del Mercantour.
 
Sempre domenica 23, alle ore 21 verrà proiettato il film “Parla del Kyé” di Sandro Gastinelli, uno sceneggiato che illustra il rito della fienagione come veniva inteso in Valle Maudagna, pratica in uso fino all’inizio degli anni ’60. Il film è rigorosamente interpretato nel dialetto del kyè. Parteciperanno alla serata il regista ed i protagonisti. “Parla del Kyé” ha ricevuto il premio Vallis Agri al 45° Festival Internazionale di Trento e il Premio “Le diable d’or” al 28° Festival International du Film Alpin a Les Diableret, in Svizzera.
 
Gli appassionati di arte avranno modo di visitare due  mostre: una di sculture lignee dell’artista valdostano Giuseppe Bettoni ed una fotografica di un altro artista valdostano: Stefano Venturini. Le mostre di Bettoni e Venturini rimarranno visitabili presso la sala esposizioni dell’Albergo Italia sino al 10 agosto.
 
Interessante iniziativa collaterale è “Libera un Libro”, proposta dal Forum giovanile di Frabosa Sottana che disporrà, in occasione del Salone, uno scambio gratuito di libri. I ragazzi del Forum opereranno presso uno stand allestito dall’organizzazione e allestito nel piazzale antistante l’Albergo Italia.
 
Saranno dieci gli autori che al Salone presenteranno le loro opere.
Aprirà sabato 22, alle 15, Sergio Aschero con la raccolta di poesie “Toccu per Toccu”. Alle 16 sarà la volta di due emergenti autori liguri: Bernardo Perata con “Incontri” e Beatrice Baratto con “Né giorno, né notte”. Alle 17 Bruno Vallepiano presenterà il suo “Gioco Fatale”, mentre alle 18, Arnaldo Reviglio illustrerà i contenuti di “Avigliana, il Borgo Medievale, il Cuore Verde e i suoi dintorni”.
Domenica 23, la rassegna degli autori proseguirà alle ore 15 con la presentazione di altri due libri di autori emergenti: Antonio Celia con “Tetti Soprani” e Matteo Pipitone con “Il Filo Mancante”. Alle 16, Renata Cantamessa illustrerà il suo “Il mistero del grandalbero”, il bi-libro benefico. Alle 17 sarà la volta di Piero Barale con “Le pietre perdute” e alle 18, Laura Mosso parlerà della sua ultima opera: “Girotondo di donne coraggiose”.
 
L’inaugurazione ufficiale della quarta edizione del Salone del Libro di Frabosa Sottana avverrà sabato 22 luglio, alle ore 10 alla presenza delle più alte autorità locali.
Il programma completo degli eventi è su www.frabosasottana.com  sito che quest’anno compie dieci anni di attività e su www.salonelibromontagna.blogspot.it  
 
Come consuetudine sul piazzale antistante l'Albergo Italia saranno attrezzati alcuni stand espositivi destinati alle case editrici che hanno aderito all'iniziativa e ad alcune associazioni locali.
 
Il Salone del Libro di Montagna di Frabosa Sottana gode del Patrocinio della Regione Piemonte, della Provincia di Cuneo e del Comune di Frabosa Sottana e del contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, della Banca di Credito Cooperativo di Pianfei e Rocca de Baldi e di importanti aziende che operano nel Nord-Ovest.
 
Sarà possibile seguire la quarta edizione del Salone del Libro di Montagna di Frabosa Sottana collegandosi sulla pagina di Facebook “Salone-Libro-Montagna-Frabosa”.

17 giugno 2017

"Libera un libro", l'iniziativa del Forum Giovanile Comunale di Frabosa Sottana presente anche quest'anno al Salone del Libro di Montagna




Il Forum Giovanile di Frabosa Sottana dopo il successo ottenuto lo scorso anno, ripropone anche nella 4a edizione del Salone del Libro di Montagna l'iniziativa "Libera un libro", che vuole essere uno scambio gratuito di libri. Nella giornate di sabato 22 e domenica 23 luglio , sarà infatti possibile donare un libro, ovviamente ...già letto,... e prenderne uno che verrà lasciato con le medesime modalità. Il punto di raccolta sarà allestito sul piazzale dell'Albergo Italia in apposito stand predisposto dai ragazzi del Forum.I libri che non troveranno casa saranno donati alla biblioteca comunale di Frabosa Sottana.

L'obiettivo delle due giornate è quello di incoraggiare a scoprire il piacere della lettura e a valorizzare il contributo che gli autori danno al progresso sociale e culturale dell'umanità.

 

12 giugno 2017

L’alpinista imperiese Lorenzo Gariano, uno dei sei italiani che hanno scalato le seven summits, le 7 più alte vette di tutti i continenti, ospite d’onore al Salone del libro di montagna sabato 22 luglio ore 21





Grazie a Stefano Sciandra, (l'alpinista che lo scorso anno ci propose il video "i miei primi 30 quattromila" e che ci portò ospite Marco Barmasse, padre di Hervè,) in questa quarta edizione del Salone del Libro di Montagna avremo un altro grande alpinista Lorenzo Gariano.

La storia di questo piccolo, grande uomo è incredibile. E’ nato nel Regno Unito da genitori calabresi. A 8 anni è tornato in Italia. Viveva da uno zio in Liguria perché soffriva di asma bronchiale cronica. “Ero impedito, non potevo neanche giocare a calcio”. Tra i libri preferiti, “Le mie montagne” di Walter Bonatti. A 18 anni, terminati gli studi in agraria, è rientrato in Inghilterra. È il 1976 e per mantenersi comincia dai lavori più umili. Ben presto diventa padre di una bambina che dall’età di 10 anni crescerà da solo. Riesce a mettersi in proprio con un negozio di piante e fiori, ma la perdita prematura del padre rimette tutto in discussione. In quegli anni sono  cominciati i grandi viaggi, come l’attraversamento in solitaria del deserto del Mali. Tutto infilato in una agenda dei ricordi: la prima vetta scalata fu il Kilimanjaro in Tanzania nel febbraio 1997. Tre anni dopo era il marzo 2000 è salito sull’Aconcagua, nelle Ande argentine. Passa l’estate e a settembre dello stesso anno conquista anche l’Elbrusm nel Caucaso.
Ancora una spedizione nel 2001. Esattamente nove mesi dopo eccolo sul McKinley, in Alaska. L’avvicinamento all’Everest dura cinque anni, fino alla spedizione storica del maggio 2006. Arriviamo sotto Natale e mentre in famiglia festeggiano sotto l’albero lui festeggia sul Carstenz Pyramid in Australasia. Ma è solo l’anno dopo arrivano in cima al Vinson Massif, in Antartide, che completa la sua collezione delle “mission impossible”, le Seven Summits del pianeta.
Umile e diretto Lorenzo Gariano è un uomo dal grande cuore: ““So di essere un viaggiatore che è andato oltre le proprie capacità. Per questo oggi mi sento di ricambiare verso quelle terre che me lo hanno permesso”. Oggi Gariano si occupa di escursionismo con altri amici, ma soprattutto di aiutare il popolo nepalese piegato dal terribile terremoto dell’anno scorso. Raccogliendo fondi è riuscito a sollevare il villaggio di Thame, un centro sperduto del Paese asiatico e a Kakani, un piccolo borgo rurale a 25 chilometri da Kathmandu con una scuola dove i bambini potranno imparare mestieri per vivere dignitosamente nelle loro terre”.
 
Sono 7 queste cime: Everest (Asia) - Elbruz (Europa), Kilimangiaro (Africa), Mc Kinley (America del Nord), Aconcagua (America del ud), Kartstenz Piramyd (Australasia) Vinson (Antartide).

La liguria incontra il Piemonte, 4 autori liguri emergenti al loro primo libro



                          
                       
"La Liguria incontra in Piemonte", da quest'anno verrà proposto l'angolo degli autori liguri emergenti a cura di Alessandro Dutto editore di Araba Fenice Libri. Saranno presentati due libri sabato 22 luglio "Né giorno né notte di Beatrice Baratto e "Incontri" di Bernardo Perata. Domenica 23 luglio sarà la volta di "Il filo mancante" di Matteo Pipitone e "Tetti Soprani" di Antonio Celia.


Né giorno né notte  (Beatrice Baratto) I racconti di Beatrice Baratto sono incubi o visioni, sono i riflessi di un mondo duro e realistico ma non reale. Sono il suono del tempo sulla dura lastra della realtà. Alludono al reale con tutta la potenza rigeneratrice o generatrice della poesia. E poesia non è romantico ciarpame ma lettura e analisi del reale per creare un mondo parallelo e creativo che partendo dalla verità crea simbolo e icone del reale. L'apparenza durezza del suo racconto cela in verità una dolcezza cercata e voluta anche nella apparente crudezza. La vita, il sogno e la speranza non sono assenti mai. Quasi a ricordarci che ovunque è l'uomo lì c'è durezza e dolcezza insieme.
Dall’introduzione di Giovanni Gastel













Beatrice Baratto è nata a Vercelli il 6 ottobre 1965, (anche se imperiese d'adozione) è giornalista e blogger. Collabora con numerose testate giornalistiche nazionali, occupandosi di cronaca e di costume e società.
È al suo esordio come scrittrice con questo libro che rispecchia pienamente la sua personalità e la sua vita, sempre vissuta intensamente, al di là del bene e del male.

Incontri (Bernardo Perata) è un libro costituito da sette racconti. Sette storie d’amore che contraddistinguono le varie età dell'uomo. Sette storie d'amore narrate a tutto tondo tra il romantico e l'erotico, il sentimentale e il "quasi" pornografico. La vita sotto tutti gli aspetti, l'amore spesso inconfessabile. Storie forse autobiografiche, ma certamente universali.

Bernardo Perata è nato a Genova. Vive a Cuneo. Per trent'anni è stato venditore e capo di venditori per molte aziende italiane e multinazionali. Questo è il suo primo libro.





Il filo mancante (Matteo Pipitone) Ventinove storie. Un filo che non c'è. Matteo Pipitone, alla sua prima prova narrativa, accompagna il lettore in una miriade di mondi diversi, dall'antica Grecia al noir contemporaneo, tra amori, dolori, assassinii, magie, drammi dell'epoca moderna. Racconti palpitanti, appassionanti, carichi di vita e di morte, di sentimento, di ironia.
Un esordio sincero, pieno di cose di oggi, di ieri, di domani.





Matteo Pipitone, nato a Genova nel 1995, vive a Savona dove ha conseguito il diploma di maturità presso il liceo psico-socio-pedagogico; attualmente è iscritto alla Facoltà di Scienze della Comunicazione, presso il Campus Universitario di Savona. Ha sviluppato un grande interesse per la scrittura, dopo aver frequentato un breve corso di teatro, successivamente questa attività è diventata una vera passione: partecipando ad alcuni concorsi letterari è arrivato primo al concorso "animo animale onlus". Come esperienze lavorative ha partecipato ad alcuni spot televisivi come comparsa, ha collaborato con la radio del Campus Universitario "Campuswave" ed ha partecipato alla redazione del giornale online "Campus Press" sempre dell'Università di Savona.







Tetti Soprani (Antonio Celia) I Paolini, il padre, la madre, e i due figli, stanchi di vivere tra l’appartamento di Torino e la casa in campagna decidono di trasferirsi sui monti. Ma scoprono che la vita rurale non è quella che si immaginavano. La casa è una fabbrica di problemi, il giardino è causa di lavori forzati, il gallo sregolato dei vicini disturba la loro tranquillità. A questa finta pace campestre si aggiunge la frustrazione culturale. Complicazioni domestiche e disavventure, le più comiche, li obbligano a fare un nuovo bilancio.
Una storia divertente, forse vera, come i sogni che sono meravigliosi se rimangono tali.







Antonio Celia è nato nel 1955 a Ventimiglia, entusiasta delle arti creative, nel corso degli ultimi vent'anni, da autodidatta, ha sperimentato la pittura, la scultura e la scrittura. Ha partecipato a varie collettive di pittura in Costa Azzurra e in Liguria. Tetti Soprani è il suo primo romanzo.






8 giugno 2017

Bruno Vallepiano al Salone del Libro di Montagna presenta il suo nuovo libro "Gioco Fatale"






Bruno Vallepiano “Gioco Fatale” (Araba Fenice Libri) Andrea ama le donne. A pagamento. E' un gigolò. Da Torino si sposta a Milano, in tutto il Piemonte, nelle valli cuneesi, laddove c'è fame d'amore. O quello che è. Per lui è un mestiere come un altro, qualche volta accompagnato da un pò di sentimento, molto più spesso è solo un contratto.
Amare però rischia di diventare pericoloso. Succede se ti intrattieni con donne che pensi di conoscere, ma che in realtà risulteranno molto diverse. Quando Andrea, in quel di Ceva, si apparta con una cliente "fidata" succede di tutto; diventa una pedina da sacrificare in un grande gioco fatale, nel business dei videogiochi e dei film porno.
Il nuovo libro di Vallepiano, un thriller avvincente e sensuale.
 
Quarta di copertina
Ho quarantatre anni e per mestiere faccio l'amore con le donne.
Non mi piace definirmi gigolò. Trovo il termine abusato e non mi piace nemmeno essere associato a quei fighetti palestrati che per fare soldi aprono un sito web e mostrano i loro muscoli levigati e unti lasciando intuire quel che sta più in basso con l'intento di attrarre donne dalla insoddisfacente vita sessuale e spillare loro un pò di denaro.
Non è questo il mio modo di lavorare.
Ho fatto di questo mestiere una filosofia di vita, ed è questo che mi differenzia dal variegato popolo degli escort per signora che affolla le pagine del web e le sezioni di annunci dei giornali specializzati.
Non sono bello nè brutto; mi definirei semplicemente "piacente". Sono fisicamente in forma ed alla mia salute tengo molto. So che alle donne piace avere di fronte, in certe occasioni, un uomo che sia rassicurante anche da questo punto di vista: bisogna avere una abbronzatura discreta, un pò scuri, ma non troppo nè troppo poco. Bisogna avere i capelli in ordine, i denti perfetti, le mani ben curate e, soprattutto un eloquio fluente ed una cultura superiore alla media; io mi propongo con queste caratteristiche.
Questo mi consente quasi sempre di avvicinarmi alla donna che mi contatta, con gli strumenti necessari per metterla a suo agio, per farla sentire bene, soprattutto psicologicamente , prima che si arrivi al momento centrale dell'incontro, ovvero quello che prevede il sesso.       
 
 
Bruno Vallepiano è nato a Roburent (CN) dove vive e lavora occupandosi di montagna. Ha collaborato con numerosi periodici e riviste. Ha pubblicato, con vari editori, una quindicina di libri; si tratta soprattutto di guide turistiche, di saggi sulla montagna e sulle tradizioni. Dal 2008 si è dedicato soprattutto alla narrativa giallo-nera ed oggi dirige per l'Araba Fenice collana "ARabaGIalloNEra".
Ha pubblicato con lo stesso editore: La pietra delle masche, Buio in sala, La Dama blu, So dove parcheggi, In ginocchio da te, Non senza dolore, Oscuri percorsi, Violazione di domicilio.       

3 giugno 2017

Arnaldo Reviglio (autore con Lodovico Marchisio e Marina Portigliatti) presenta il libro Avigliana, il Borgo Medievale, il cuore verde e i suoi dintorni

  • Avigliana. Il Borgo Medioevale, il Cuore Verde e i suoi dintorni (OAK Edizioni) 30 itinerari inediti fra arte, natura, cultura, enogastronomia, storia, religiosità e curiosità, per scoprirla e per viverla, alcuni dei quali ti porteranno anche in località della Bassa Valle di Susa, della Val Sangone e della Cintura Ovest di Torino. 428 pagine interamente a colori, più di 200 foto, 11 patrocini ricevuti, tantissime meraviglie da scoprire e bellissime esperienze da vivere

Arnaldo Reviglio, nato a Torino nel 1953, sposato, pensionato dopo aver lavorato ininterrottamente per oltre 35 anni presso Intesa San Paolo.
Ha maturato diverse esperienze nell'associazionismo e nel volontariato – in particolare nel mitico C.G.A. (Centro Giovanile Aviglianese) -, in ambito parrocchiale e presso l'Ente Asilo - Scuola Materna di Piazza Conte Rosso. Ha sempre ricoperto cariche istituzionali nella sua Avigliana: consigliere comunale di minoranza dal 1980 al 1990, assessore alla cultura ed istruzione dal 1990 al 1993 e alle politiche sociali ed ambientali dal 1997 al 2002, dal 2002 al 2012 è stato vice sindaco con diverse deleghe assessorili, in particolare a politiche ambientali ed aree verdi. Dal 2012 a tutt’oggi è consigliere comunale (capogruppo della maggioranza “Avigliana città aperta”).
È socio C.A.I. (Club Alpino Italiano) e T.C.I. (Touring Club Italiano); nel F.A.I. (Fondo Ambiente Italiano) oltre che socio dal 2015 ricopre l’incarico di delegato per “ambiente e paesaggio” del neonato gruppo della Val di Susa. È anche socio dell’Associazione Popolari del Piemonte, di LIBERA (Associazione nomi e numeri contro le mafie), dell’Associazione dei Comuni Virtuosi, della CISL, dell’ANLA, di Passo Barbasso, dal 2014 accademico del GISM (Gruppo Italiano Scrittori di Montagna) e nuovo membro dal 2016 dell’AASAA (Les Auteurs Associés de la Savoie e de l’Arc Alpin).
L’amore per il territorio e la passione civile sono segni distintivi del continuo operare per far conoscere e apprezzare la sua città. 

I coautori



Lodovico Marchisio, nato nel 1947, risiede ad Avigliana, in provincia di Torino. Scrittore e alpinista, ha al suo attivo 25 libri di montagna pubblicati: 19 guide di itinerari, 5 romanzi autobiografici e 1 libro di poesie. Ha salito 34 “vie nuove”, ideando e contribuendo alla realizzazione di cinque nuovi sentieri (Sentiero degli Orridi in Val di Susa, Sentiero Francesco Musso in Val Maudagna, Parco della Dora: tratto Collegno – Torino, Sentiero attrezzato sopra le Cascate di Novalesa e Sentiero CAI 150 ad Avigliana). È Accompagnatore d’escursionismo (AE) titolato dal CAI rilasciato dalla Commissione Centrale per l’Escursionismo e ha conseguito la specializzazione EEA (Escursionisti Esperti Attrezzati) che lo abilita ad accompagnare anche su “vie ferrate”. È strenuo difensore degli animali per i quali ha condotto e conduce tuttora crociate incredibili. È referente del Gruppo Escursionismo del Circolo UNICREDIT Piemonte e Valle d’Aosta con sede a Torino. È l’attuale reggente, socio onorario e fondatore della Sottosezione CAI-GEB (Gruppo Escursionisti Bancari) del CAI Sezione di Torino. Fa parte della Commissione Gite TAM (Tutela Ambiente Montano) del CAI Sezione di Torino ed è stato presidente della CITAM/PV (Commissione Interregionale Tutela Ambiente Montano del Piemonte e Valle d'Aosta). È anche operatore regionale titolato ORTAM a difesa del territorio montano. È socio onorario GAE (Guide Ambientali Escursionistiche). È socio onorario del Club Culturale dei Cento di Radio Italia Uno. Ha vinto altresì l’importante “Premio alla carriera” indetto da Radio Italia Uno (anno 2011). È socio Accademico del GISM (Gruppo Italiano Scrittori di Montagna) e fa parte del direttivo nell’Associazione “Les Auteurs Associés de la Savoie e de l’Arc Alpin” ove ha vinto per 2 anni l’atelier di scrittura per il miglior brano italo-francese. Primo Premio Nazionale di Poesia “La Torre” nel 1994 ad Umbertide (Umbria) con una poesia dedicata all’adorata madre dal titolo: “È un anno da quel giorno”. Giornalista e Pubblicista, è collaboratore fisso della rivista “Panorami”, del quindicinale “Vita Diocesana Pinerolese”, “giornalista freelancedei settimanali “Il Monviso” e “La Valsusa” e delle testate on line “Lo Scarpone” e “L’Agenda News”. È anche componente della Redazione di “Monti e Valli”, rivista del CAI Sezione di Torino. Ha insegnato come docente sull’ambiente in diverse UNITRE (Università delle tre età). Per le salite effettuate su 38 vette sopra i 4000 delle nostre Alpi, è entrato a far parte del “Club 4000″ e per la salita al Cervino del “Club Amici del Cervino”. È Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana dall’anno 2001 conferitogli dal Presidente della Repubblica per alti meriti al valor civile. Critico cinematografico ed opinionista ha partecipato a diverse edizioni del Film Festival di Torino ed ha ottenuto un encomio speciale per la sua opinione sul film “Grido di pietra” dalla Biennale di Venezia nel 1991.



Marina Portigliatti, nata a Gotebörg (Svezia), laureata in Lettere presso l’Università degli Studi di Torino, svolge la sua attività di insegnante presso l’Istituto Tecnico “Galileo Galilei” di Avigliana. È appassionata di trekking e di percorsi in mountain bike che coniugano cultura e natura. Abbina all’escursionismo montano e collinare delle nostre valli percorsi atti a conoscere il paesaggio e la ruralità dell’entroterra ligure. È socia del F.A.I. (Fondo Ambiente Italiano) e del C.A.I. (Club Alpino Italiano). Lettrice di testi di narrativa, saggistica e romanzi, correttrice di bozze, ha deciso di cimentarsi con il marito e l’amico Lodovico nella stesura del suo primo libro al fine di condividere le ricchezze artistiche, culturali e le bellezze naturalistiche del territorio aviglianese e dei suoi dintorni.


2 giugno 2017

Il poeta dialettale Sergio Aschero al Salone del Libro di Montagna con la raccolta "Tocu per tocu"




Il poeta dialettale Sergio Aschero, sarà presente per la seconda volta al Salone del Libro di Montagna di Frabosa Sotttana (la prima coincise con il 2014 l’anno di esordio del Salone). Aschero avvicinerà  il pubblico al mondo della poesia illustrando un particolare tipo di testo poetico che coniuga la tipica poesia giapponese Haiku con la nostra poesia dialettale.

L'Haiku nasce in Giappone nel 17esimo secolo ed è composto tassativamente in tre versi: il primo ed il terzo sono di cinque sillabe mentre il secondo è in sette sillabe.

L'Haiku non ha titolo, parla della stagione, della quiete, del mistero lasciando al lettore la libertà di completarlo nel suo cuore; è poesia fatta di immagini più che di sensazioni. Il poeta Aschero ha avuto bella intuizione di scrivere poesie Haiku in dialetto garessino, poesie che ha raccolto nel libro "Tocu per tocu" edito da Primalpe Edizioni.