29 maggio 2019

Maria Grazia Orlandini "Il segreto della Madonna Nera"




“Il segreto della Madonna Nera” Araba Fenice Libri”

Quale fosse l'aspetto fisico della Madre di Gesù, non ci è dato conoscerlo: certo era un tipo di ragazza più simile a una nord-africana che a un'europea. La tradizione cristiana occidentale ne ha tramandato innumerevoli immagini, ma tutte ben caratterizzate da modelli iconografici precisi, chiaro o scuro che fosse il colorito della pelle: l'Annunciata; la Madre di Gesù; la Protettrice dei credenti e delle città; la Regina; l'Ausilitrice; l'Addolora, e così via.
Di là dai vari atteggiamenti, titoli e simboli, vi è però un modello teologico ben definito:  è sempre la donna giovane, vergine-madre del Salvatore, feconda per opera dello Spirito Santo, spesso raffigurata in una fisicità femminile di generosa nutrice quando porta in braccio o allatta il Bambino, il viso delicato è segnato da giovanile innocenza, il corpo avvolto da un abito bianco e da un ampio mantello in genere azzurro; lo sguardo o è rapito in Dio o si rivolge al Figlio oppure si spande maternamente sui fedeli ai suoi piedi.
Accanto a queste immagini, altre ve ne sono di assai inquietanti e di tutt'altro stampo: le Madonne Nere.



Quarta di copertina

Sono passati decenni: anni di vita grama, di pestilenze, di avversità atmosferiche come a memoria d'uomo non si ricordava, di vessazioni ducali e tensioni comunali.
La statua dorata della Madonna de' Grazia era invocata dalla gente del posto per le calamità naturali e per i malanni di uomini e animali.

Al giovane parroco piaceva molto, gli ricordava la Vergine di Loreto che aveva visto su di un'immagine sacra. Inutilmente aveva cercato informazioni sulla storia di questa strana statua nelle relazioni dei suoi predecessori: nulla.

Sembrava che nessuno ne conoscesse la provenienza; una parrocchiana, molto anziana, raccontava che venisse da lontano, che allora fosse famosa e miracolosa: evidentemente solo leggenda.

 

Maria Grazia Orlandini, già dirigente scolastica, coniugata, madre di due figli e felice nonna si interessa di storia locale, arte, toponomastica e si diletta a scrivere.
Ha pubblicato libri di storia monregalese quali: Na vota a Vì (autrice con altri) nel 2009; Vico, secoli di storia nel 2010; I Vicesi e l'Unità d'Italia nel 2011; Una Torre tante storie nel 2012; Per Via del sale (con altri) 2014, e ricerche d'archivio nel 2015.
Un racconto, Il ritorno, ha vinto il primo premio nel concorso letterario "Gli spigolatori" 2015.
Altri racconti sono stati accolti in testi di novelle negli ultimi anni.
Il giallo Buttata là come uno straccio è stato premiato col 2° premio alla prima edizione del Concorso Nazionale di Letteratura La Quercia del Myr,2017.

Nel 2018 è uscito il suo primo romanzo storico: Al tempo della Guerra del sale. Una zampa di capra ferrata.

Attualmente è in via di pubblicazione lo studio toponomastico: Le regioni agrarie storiche a Vicoforte. 

 

Lidia Dutto "Se nasce femmina piange la formica" al Salone del libro di montagna






“Se nasce femmina piange la formica” Maternità e nascita, femmine e maschi nella tradizione popolare di un'area alpina

 

Questo volume è frutto di un lungo lavoro di ricerca sui temi della maternità e della nascita nell'universo culturale di una vallata alpina, tramite interviste ad anziani informatori. I temi indagati riguardano il concepimento, la gravidanza e le sue credenze, i luoghi e le tecniche del parto, le figure in assistenza alla puerpera, l'allattamento, il baliatico, i ruoli del femminile e del maschile, ecc. fino a lambire il tema delle gravidanze indesiderate e quindi del mondo nascosto delle pratiche abortive. Il filo conduttore di questo saggio, che riporta vissuti ed esperienze emersi in una vasta raccolta di testimonianze, è dunque il nascere in montagna raccontato secondo diversi punti di vista: quello delle donne con i loro vissuti ed esperienze relativamente al parto, quello delle donne e degli uomini intervistati che a loro volta sono stati bambini, quello di una levatrice che nel decennio 1950-1960 ha operato nel territorio ove si è svolta l'indagine. Vengono parimenti presi in considerazione locuzioni proverbiali connesse al genere sessuale con differenti spiegazioni offerte dai testimoni ascoltati in base al loro luogo di provenienza, per esempio la locuzione che ha offerto il titolo a questo lavoro: "Se nasce femmina, piange anche la formica". Il progetto di ricerca etnografica-antropologica da cui ha origine questo saggio si è svolto lungo un arco temporale di oltre un ventennio all'interno del ricchissimo patrimonio culturale di una vallata alpina del territorio cuneese. Un percorso nelle pieghe dei suoi segreti e dei suoi silenzi e nell'intensità dei ricchissimi significati palesi e latenti. Lidia Dutto progetta e conduce ricerche sul campo nel settore etno-antropologico tramite interviste ai detentori della tradizione orale. Il presente volume rappresenta la sesta pubblicazione all'interno di una collana dedicata al patrimonio culturale della Valle Pesio in provincia di Cuneo.

 

 

Lidia Dutto ricercatrice indipendente nel settore dell’Etnografia rurale alpina ed autrice di saggi e pubblicazioni,  da molti anni conduce ricerche nel patrimonio culturale orale con interviste ad anziani testimoni di una vallata del Piemonte sud-occidentale.Un lavoro di ricerca in profondità affrontando svariate tematiche all’interno della cultura ricca e silenziosa del popolo della montagna.

 

24 maggio 2019

Paola Maccario presenta "La carta del burro"



“La carta del burro” Araba Fenice Libri


In una Livorno di inizio Novecento, due giovani, Iole ed Egisto si innamorano: lei è di religione cattolica, lui di religione ebraica, l'unione è osteggiata dalle famiglie ma ai due giovani non importa della religione, sono spiriti ribelli, Egisto si dichara apertamente anarchico. Un giorno d'estate decidono di fuggire insieme, scelgono Genova perchè lì Egisto può facilmente trovare lavoro ai cantieri navali Ansaldo: dato che lavorava come disegnatore tecnico alla San Giorgio di Livorno.

Una convivenza di inizio secolo è uno scandalo cui prima o poi devono porre rimedio, almeno con una unione civile. Da questa unione nascono quattro figli: Lida, Leda, Antonio  e Alcibiade.

Una unione che non è stata benedetta da nessun dio, da nessu famigliare, da nessun amico è una unione additata, criticata, sventurata.

Attraverso i ricordi di Leda ha inizio un viaggio nel tempo, denso di dolori, amicizie, superstizioni, ambizioni e amore. Un viaggio nei luoghi di una Italia che non c’è più.




Quarta di copertina

"Francesco, ci sei? Ti ho portato le camicie". "Sì Leda entra è aperto".
"Non chiuderle subito nell'armadio lascia che si asciughino che le ho stirate col vapore".
"Grazie Leda, sei troppo gentile, non sei tenuta a stirarmi le camicie".
"A me fa piacere, se posso essere ancora utile e poi sei disordinato con le camicie mal stirate, a San Biagio poche donne sanno stirare le camicie a dovere".
"Vieni che ci prendiamo un caffè sotto il portico e mi racconti qualcosa del tuo passato". "A proposito del mio passato ho seguito il tuo consiglio e sto scrivendo i miei ricordi".



Paola Maccario, nata a Sanremo nel 1964 vive a San Biagio della Cima dove ha rivestito la carica di sindaco e di presidente della Comunità Montana Intemelia.
Nel
2017 ha pubblicato con Araba Fenice Diario dell'alpino Francesco Maccario, nel quale ha raccolto il diario e le lettere di suo padre, prigioniero in Germania durante la Seconda Guerra Mondiale.

23 maggio 2019

Paolo Beraldi presenta "La doccia nera" al Salone del Libro di Montagna





La doccia nera (Araba Fenice Libri)

Siamo in Argentina. Nell'Argentina del dopoguerra quando la figura di Peron dominava la scena politica del paese sudamericano, lui e le sue mogli, Evita e Isabelita. Un paese, dalle radici italiane molto sentite, che potrebbe essere ricco e prospero, ma per diversi motivi arranca sempre nel disordine, in precario equilibrio tra democrazia e dittatura militare. In questo quadro storico La doccia nera racconta di una vicenda d'amore e di famiglia dove è difficile essere normali. Da un giorno all'altro le tranquille vite degli individui sono sconvolte da arresti "kafkiani", e all'improvviso le madri sono separate dai figli, i mariti dalle mogli. Senza nessun perchè. La doccia nera è una storia forte, d'amore, d'impegno, di morte e rinascita. Di speranza in un'Argentina migliore. In un mondo migliore.


Paolo Beraldi ha svolto l'attività di insegnante di discipline giuridiche ed economiche e, con altrettanto entusiasmo, quella di produttore di vino.

Nato a Imperia nel 1947, vive nella frazione di Costa d'Oneglia dove ha fondato il circolo Manuel Belgrano che, da oltre trent'anni, organizza con successo la festa della bandiera Argentina.

12 maggio 2019

Il Salone del Libro di Frabosa Sottana pronto a festeggiare il 6° compleanno



La kermesse culturale della valle Maudagna si svolgerà sabato 20 e domenica 21 luglio
Servono necessariamente due mani per indicare il numero di edizioni cui giunge quest’anno il Salone del Libro di Frabosa Sottana. Sabato 20 e domenica 21 luglio prossimi, la kermesse culturale della valle Maudagna, taglierà infatti, con enorme soddisfazione di Gianni Dulbecco, presidente della Associazione Culturale Valle Maudagna e organizzatore dell’evento, il traguardo delle sei edizioni.



 

«Ogni anno una candelina in più per una rassegna che dirige lo sguardo alle nuove produzioni librarie (che non sono poche e tutte di  notevole interesse), ma che è attenta a tutto ciò che riguarda l’ambiente montano con le sue innumerevoli bellezze, il suo straordinario fascino, ma anche le ineludibili criticità che lo attanagliano – sottolinea il “patron” della kermesse – la Montagna resta il perno di ogni iniziativa promossa nell’ambito del nostro Salone che proporrà, nell’ambito della “due giorni”, la presentazione di una serie di opere che fanno parte della sempre imponente produzione libraria nazionale. Testi che richiamano temi ed argomenti accattivanti, profondi ed appassionanti e questo forse per il fatto che a proporli sono quest’anno per lo più scrittrici che scrittori».

Già, perché una delle caratteristiche che renderà particolare la sesta edizione del Salone del Libro di Montagna di Frabosa Sottana è che  il numero delle autrici che si alterneranno quest’anno nella presentazione dei loro lavori è superiore a quella degli uomini. L’elenco completo degli scrittori che saliranno a Frabosa Sottana per presentare i loro lavori verrà svelato solo tra qualche giorno.

«Quello che posso aggiungere – completa il presidente dell’Associazione Culturale Valle Maudagna, Gianni Dulbecco – è che il programma del Salone del Libro di Montagna di Frabosa Sottana non sarà solo fatto di racconti, romanzi, novelle e poesie, ma  si articolerà, come tradizione, anche attraverso mostre, convegni, incontri e  proiezioni. In programma avremo due convegni ed una mostra fotografica, appuntamenti tesi a garantire ulteriore richiamo ad una rassegna che di anno in anno si ripromette, attraverso la promozione libraria e le varie iniziative collaterali, di richiamare sempre più attenzione verso l’ambiente, quello montano in particolar modo, e la natura puntando con decisione alla promozione del territorio, sotto ogni punto di vista».

Il Salone del Libro di Montagna di Frabosa Sottana che propone gratuitamente al pubblico ogni iniziativa, gode del Patrocinio della Regione Piemonte, della Provincia di Cuneo e del Comune di Frabosa Sottana e del contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, della Banca di Credito Cooperativo di Pianfei e Rocca de Baldi e di importanti aziende che operano nel Nord-Ovest. La rassegna si struttura quest’anno in due location poco distanti una dall’altra: il salone convegni dell’Albergo Italia e la sala conferenze della Confraternita. Sarà possibile seguire la sesta edizione del Salone del Libro di Montagna di Frabosa Sottana attraverso il sito ufficiale www.salonelibromontagna.blogspot.it oppure collegandosi alla pagina https://www.facebook.com/Salone-Libro-Montagna-Frabosa