28 giugno 2022

Nicola Duberti al Salone del Libro di Montagna con "L'innocenza del lupo" sabato 23 luglio ore 18.00



L'innocenza del lupo - Pentàgora Edizioni 

Dalla IV di copertina: "È una torrida estate in Alta Valle Stermasca, nell’entroterra savonese. Un ragazzo genovese in vacanza è scomparso misteriosamente da alcuni giorni, ma gli abitanti di Stermato continuano a condurre la loro vita come sempre. Finchè un mattino il ragazzo scomparso viene ritrovato morto.

Barbaramente assassinato, come dicono i giornali. E inizia la caccia al colpevole, sotto gli occhi dell’intera nazione. Una vera e propria danza di sospetti e segreti, un intreccio di relazioni nascoste, di verità sbagliate, di apparenze che ingannano, tra carabinieri affettuosi e spazzini africani, adolescenti insopportabili e zii piagnucolanti, vecchie vegetariane tabagiste e canidi di varia specie, in una cornice ineguagliabile qual è quella di Stermato, straordinario paese di montagna sospeso fra Liguria e Piemonte, fra Medioevo e modernità, fra sovranismo valligiano e conquista del mondo. Una girandola di colpi di scena improvvisi, di insospettati ribaltamenti e di ricette tradizionali, con una sola fondamentale certezza: che il lupo è innocente, ma non per colpa sua" 

Nicola Duberti (Mondovì, 1969)

Ha fatto lo sguattero di cucina, il bibliotecario, il contabile, il cantoniere e il postino, infine - dopo cinque anni nelle patrie galere (come impiegato!) - l'insegnante di lettere alle scuole medie inferiori. Scrive versi in lingua piemontese, sulla quale tiene un corso all'Università di Torino, e si dedica a studi di dialettologia, in particolare del Kyè.


Ezio Marinoni con "Elva, il mio sguardo" Edizioni Mille al Salone del libro di montagna di Frabosa Sottana sabato 23 luglio ore 17.00

 


ELVA IL MIO SGUARDO – EZIO MARINONI EDIZIONI MILLE

Quest’opera nasce due anni e mezzo dopo l’uscita del mio romanzo storico “Il libro e l’affresco di Elva – Hans Clemer e il suo mistero in Val Maira”, che ha mosso i suoi primi passi al Salone del Libro a maggio 2019.

Sono tornato molte volte a Elva e in Val Maira, la mia curiosità verso questi luoghi magici e affascinanti non si è mai spenta, è ancora aumentata. Nuovi incontri e tante letture hanno stimolato l’interesse a conoscere sempre più nel profondo storia e umanità.

 

Nel tempo rallentato imposto da una pandemia imprevista che ha messo in crisi l’intero pianeta ho iniziato a ripercorre- re i passi e le strade che mi hanno condotto a Elva.

L’ascesi al mio Tibet piemontese, a quel nido di aquile, si è accompagnata a libri, conosciuti e scoperti da poco, insieme alla rilettura del mio testo.

  Pian piano hanno preso forma una nuova narrazione e una nuova scrittura: perché salire a Elva?

Ho inanellato una serie di capitoli che guidano un turista, passo dopo passo, dal fondovalle ai 1636 della Borgata Serre, dove si concentra la maggior parte della vita pubblica elvese.

  È stato naturale, alla fine di ogni capitolo, aggiungere un brano letterario che ne fosse commento e   corollario.

Per quanto possa sembrare assurdo, i misteri che Elva cela con molta cura sono aumentati, per me, anziché svelarsi e dipanarsi col trascorrere del tempo.

Non volevo e non saprei scrivere un libro giallo: credo, però, che la miscela che si è innescata tra la scomparsa di Hans Clemer, le masche di un lontano passato, il Libro del Comando, gli affreschi “apocrifi” nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, un’acquasantiera incisa in caratteri non più leggibili... siano solo alcuni ingredienti dei misteri collegabili al paese di Elva.

Buona lettura, dunque, a chi seguirà il mio percorso (o ne troverà altri) per andare alla scoperta di un paese meraviglio- so, in una valle meravigliosa e intatta, dove il vento fa ancora il suo giro.

 

Prefazione di Rosella Pellerino

 

Accade piuttosto frequentemente che un autore decida di ambientare un’opera nel proprio paese natio, o in una licalità che, pur non essendogli “madre”, è eletta a luogo del cuore per la sua amenità o per le esperienze qui vissute. Nel caso dei “figli” della montagna, l’asprezza, l’isolamento, lo stile di vita spesso non consentono le mezze misure: o la si ama o la si ripudia. Ma se negli ultimi decenni gli eredi “naturali delle valli, anche forzatamente, le hanno spesso dovute abbandonare, una generazione di nuovi figli “adottivi” ha scelto la montagna come luogo in cui vivere, lavorare, ambientare le proprie opere. E’ il caso del torinese Ezio Marinoni il cui incontro con Elva e con Franco Baudino, che “è” Elva si è tradotto in un immediato coup de foudre, facendogli eleggere uno dei luoghi più unici, intimi e impervi della Valle Maira e di tutte le valli occitane a port d’attache. Una salita, la sua, non solo fisica, ma che oserei definire spirituale, dalla città alla montagna, sorta di novello Dante inaspettatamente e felicemente travolto da un’ascesa concreta e terrena , e tuttavia capace di elevarne anche l’animo.

 

E’ nato così, da un continuo dialogo e scambio con Franco unito alle proprie passioni ed esperienze il romanzo “Il libro e l’affresco di Elva Hans Clemer e il suo mistero in Val Maira. In questa scia si inscrive anche questa nuova pubblicazione fotografica, corredata da lunghe didascalie descrittive, integrate da citazioni di quel suo primo volume e di altri contributi e interviste apparsi su periodici locali. Un omaggio a donne, uomini, poeti, chiese, case, un’esigenza di narrare non la propriam ma l’altrui storia, non solo per non dimenticare, ma per certare e trovare se stessi. L’Espaci Occitan, come da propria missione, si felicita e incoraggia l’autore per l’impegno profuso in questa opera di conservazione e diffusione della storia di un angolo di Valle Maira.

 

   Rosella Pellerino Direttore scientifico di Espaci Occitan - Dronero


Ezio Marinoni

Ho iniziato a scrivere poesie nel 1977. Fino al 1989 ho seguito attività e concorsi sia in lingua piemontese che in lingua italiana. Sono stato pubblicato su Brandè nelle annate 1979-1980-1981-1982; Bochet dell'anno 1978; Storia della Letteratura Piemontese di Camillo Brero; pubblicato con poesie singole su alcuni numeri de "Il risveglio popolare" periodico di Ivrea 1990.

Premi ottenuti: 1° premio la castagna d’oro, sezione giovani, 1979 e 2° premio nel 1980 Castagnole Monferrato; 1* premio Cavalieri di San Guido, Acqui Terme 1989; Menzione d’onore, 4° classificato ex aequo al premio Campania-Gesualdo Bufalino 2002 con la silloge  Amori senza età.

Sono stato pubblicato sulla antologia Il Club dei poeti 2002 e finalista al concorso Il Saggio 2002 di Eboli, con pubblicazione sulla antologia Versi diversi.

Ho conseguito il 1° premio al Concorso Superga 2019, Torino, per silloge di poesia inedita. Nel 2019 ho pubblicato il romanzo storico “Il libro e l’affresco di Elva”, Edizioni Mille, Torino, presentato al Salone del Libro di Torino 2019 ed è in concorso al Premio Acqui Storia 2021.

Nel 2020 ho pubblicato il volume di poesie “Una vita di versi”, Edizioni Crearte, Asti. Il mio racconto “Ligeia” è inserito nella antologia “Sotto il pelo dell’acqua” Neos Edizioni.

 

Claudia Vignolo al Salone del Libro di Montagna presenta "Il cadavere nel Tanaro" sabato 23 luglio alle ore 16.00

 


Il cadavere nel Tanaro - Sorbello Editore È sempre triste e doloroso il momento della morte, ma quando questo avviene in circostanze strane, misteriose, in solitudine, senza nessuno al proprio fianco, è, se possibile, ancora più tragico. Un cadavere senza nome, senza alcun indizio che possa svelare la sua identità viene trovato, casualmente sul greto del fiume Tanaro, nel comune di Carrù, in provincia di Cuneo. Gli ultimi istanti della sua vita li ha trascorsi al buio, tormentato da immagini del suo passato, che scorrono come in un film proiettato sulla volta celeste. Dopo, il silenzio. La sua morte, così come la sua vita, appaiono circondati da un alone di mistero. Il fascicolo, aperto dagli inquirenti, finirà sulla scrivania di Gian, il consulente esterno che collabora con il Comando dei carabinieri di Mondovì.  Riuscirà, con il suo fiuto, a dipanare la matassa di informazioni raccolte? Darà un nome allo sconosciuto?

 

Claudia Vignolo nasce a Ceva (CN) nel 1964. Moglie e mamma a tempo pieno, ora fa anche la nonna.

Nel 2015 pubblica il suo primo libro: “Solo con gli occhi” con Book Sprint Edizioni. È il preciso, particolareggiato e, a tratti, triste resoconto della vita di Valentina, la figlia più piccola, affetta da una malattia genetica rara, la sindrome di Rett. Sono in evidenza le difficoltà nell’accettare una diagnosi che è una condanna all’ergastolo; un percorso che coinvolge l’intera famiglia, completamente orientata verso le esigenze della ragazza.  Nell’ambito del Concorso internazionale “Castel Govone” di Finale Ligure Edizione 2020, il libro risulta premiato fra i finalisti.

Nel 2017 pubblica “Per sempre madre” con Araba Fenice, un romanzo ambientato a Ceva e, in parte, a Roma, nel secondo dopoguerra. Una storia inventata, ma simile a quella di tante altre ragazze di quell’epoca. Si esalta la maternità, che ha il potere di superare tutti gli ostacoli, tutte le avversità; un legame che è al di sopra delle convenzioni sociali; è un voler bene eterno, senza limiti. Nell’ambito del Concorso internazionale “Marchesato di Ceva” Edizione 2020, il libro si è aggiudicato il secondo posto.

Nel 2019 pubblica “Donne d’altri tempi” con Araba Fenice. È una raccolta di brevi racconti, ritratti appena accennati di donne vissute a cavallo fra la fine del 1800 e l’inizio del 1900; donne forti, ostinate, che hanno tanto sofferto, e che si sono sacrificate per il bene della loro famiglia.  Nell’ambito del Concorso letterario “La quercia del Myr” di Roburent, Edizione 2020, il libro risulta premiato fra i finalisti. Nel Concorso “Pianeta donna” promosso dall’associazione “Tigulliana” edizione 2021 ha ricevuto la segnalazione di merito.

Nel 2020 pubblica “La vita dietro la finestra” con Sorbello Editore. La vicenda si svolge a Mondovì; dietro l’apparente tranquillità della vita di paese, si celano torbidi segreti. Toccherà a Gian, un benestante imprenditore ridotto in carrozzina dopo un brutto incidente, investigare e trovare la verità sulla scomparsa di una donna. Il libro si è classificato come finalista nel Premio Letterario Internazionale “Santa Margherita Ligure – Franco Delpino” 44.ma edizione anno 2021.

Nel 2022 pubblica “Il cadavere nel Tanaro” con Sorbello Editore. Gian, il consulente esterno dei Carabinieri di Mondovì, è di nuovo alle prese con un caso complicato. Ha il compito di dare un nome a quello che sembra la vittima di un incidente stradale. Le indagini, portate avanti al fianco di Luisa, la sua fidanzata/collega li obbligheranno a rivivere il passato, a scavare nella nefandezza, nel torbido e nelle fragilità umane.

 

 

18 giugno 2022

Il programma completo del Salone del libro di montagna di Frabosa Sottana

 



ECCO IL PROGRAMMA DELLA RASSEGNA

IN PROGRAMMA NEL CAPOLUOGO DELLA VALLE MAUDAGNA

SABATO 23 E DOMENICA 24 LUGLIO

 

Frabosa Sottana (CN) 18 Giugno 2022 – Convegni, stand espositivi e soprattutto presentazioni librarie. L'8a edizione del Salone del Libro di Montagna di Frabosa Sottana in programma sabato 23 e domenica 24 luglio presso la Sala Convegni dell'Albergo Italia nel capoluogo della Valle Maudagna, propone un plateau di appuntamenti coinvolgente e variegato.
Molti gli eventi in calendario, tutti a ingresso libero, che avranno come protagonisti nomi di spicco del mondo della cultura, dell'economia, dell'arte e dell'informazione.


Il primo dei Convegni è in programma sabato 23, alle ore 10,30, al termine della cerimonia di inaugurazione alla quale sono state invitate le massime autorità del territorio.

Tema del Convegno sarà: "Il Santuario di Vico, una storia da riscrivere". All'appuntamento, organizzato in collaborazione con l'Unione Monregalese, parteciperanno Stefania Trombetta, restauratrice, Paolo Roggero, giornalista ed il Direttore del settimanale l'Unione Monregalese, Corrado Avagnina.

L'altro convegno si svolgerà domenica 24 alle ore 11 e nell'ambito di una doverosa retrospettiva di quello che è oggi il mondo dell'editoria, sposterà i riflettori su "LIBER" il nuovo Museo Civico della Stampa di Mondovì.

Ricca di personaggi di primo piano si preannuncia anche la parte del programma riservata alle presentazioni letterarie.


Saranno otto i libri che verranno presentati direttamente dagli autori.

Si comincerà sabato 23 luglio, alle ore 16 con "Il cadavere nel Tanaro" di Claudia Vignolo. A seguire sarà la volta de "Elva, il mio sguardo" di Ezio Marinoni. Alle 18 Nicola Duberti presenterà il suo "L'innocenza del lupo". La prima delle due giornate del Salone del Libro di Montagna di Frabosa soprana si chiuderà alle ore 21 con l'intervento di Giovanni "Giova" Massari, uno dei precursori, in Italia, dell'arrampicata, professore di scienze motorie ed esperto climbers e alpinista. Massari presenterà il libro: "Sport climbing a Frabosa Soprana e Sottana" e si soffermerà, con l'ausilio di proiezioni di video ed immagini, su alcune peculiarità della disciplina dell'arrampicata.   


Domenica 24 luglio il programma prevede alle ore 15 la presentazione di "Dove osano le rondini" di Silvio Marengo. Alle 16 sarà poi la volta di "I nautici ed altri racconti fantastici" di Emanuele Rizzi. A seguire "Un'idea di Mondovì", sguardi e ricordi prima che tutto cambi ...forse in meglio, opera di Ernesto Billò. Alle 18 sarà poi la volta del noto giallista Bruno Vallepiano che proporrà il suo ultimo lavoro: "La donna con la pistola". 


L'8a edizione del Salone del Libro di Montagna è organizzata dall'Associazione Culturale Valle Maudagna presieduta da Gianni Dulbecco.

La rassegna gode, assieme all'importante e significativo patrocinio del Ministero della Cultura, anche dei patrocini della Regione Piemonte, della Provincia di Cuneo e del Comune di Frabosa Sottana. Si avvale dell'importante contributo della Banca di Credito Cooperativo di Pianfei e Rocca de Baldi e di alcune aziende di Piemonte e Liguria.


Il programma completo degli eventi è su www.frabosasottana.com e su 

www.salonelibromontagna.blogspot.it. Sarà possibile seguire l'evolversi dell'8a edizione del Salone del Libro di Montagna anche attraverso il profilo Facebook "Salone-Libro-Montagna-Frabosa". 

7 giugno 2022

AL Salone del libro di montagna Convegno "La storia delle origini del Santuario di Vicoforte, una storia straordinaria tutta da riscoprire"

 



Convegno promosso in collaborazione con l’Unione Monregalese dall’Associazione Culturale Valle Maudagna

 

INTERVENGONO:

Stefania Trombetta                  restauratrice        

Paolo Roggero                         giornalista Unione Monregalese                          

Corrado Avagnina                   direttore Unione Monregalese

Una devozione stupenda e inaudita partita da un anonimo Pilone in mezzo alle campagne del Monregalese e giunta fino alle maggiori corti europee. Nel 1595 tutti parlavano della devozione alla Madonna di Vico e in tutto il nord-ovest dell’Italia numerosi pellegrini si sono messi in cammino alla volta del fondovalle della Berbonesca. La storia delle origini del Santuario di Vicoforte è una storia straordinaria, tutta da riscoprire, visto che nella memoria collettiva si è un po’ persa. Il venerabile Cesare Trombetta fu tra i protagonisti di questa vicenda straordinaria. L’iniziativa editoriale dell’Unione Monregalese  nei mesi scorsi ha dato vita a sette inserti storici che hanno affiancato le celebrazioni per il 450° anniversario della nascita di Trombetta. Gli inserti divulgativi, curati dal giornalista Paolo Roggero, prendono spunto dalla ricerca curata da Stefania Trombetta, ultima discendente della famiglia di Cesare. Un lavoro condotto sul “libro delli conti del ricevuto et dello speso per la fabrica della Madona del pilone di  Vico”, registro più antico custodito nell’Archivio del Santuario, restaurato proprio nel 2021. I dati del libro vergato a mano da Cesare Trombetta, hanno consentito di definire, l’evolversi della devozione nei primi anni e capirne le coordinate con precisione.
















4 giugno 2022

Al Salone del libro di montagna di Frabosa Sottana andiamo alla scoperta del nuovo Museo Civico della Stampa di Mondovì a cura dell'Associazione NOAU Officina Culturale che gestisce la struttura museale

 


ll MUSEO CIVICO DELLA STAMPA occupa il piano terra dell’Ex Collegio delle Orfane, in Piazza d’Armi 2 a Mondovì Piazza edificio del XVII secolo, sede dei padri Carmelitani Scalzi e Collegio delle Orfane dal 1802 fino al 1927. La storia della stampa, dall’invenzione dei caratteri mobili alla digitalizzazione, passando per la stampa tipografica e quella artistica, diventa protagonista dell’allestimento museale multimediale articolato in sei sale al piano terra, due laboratori didattici e la ricostruzione di una tipografia a conduzione familiare al primo piano. Il Museo della Stampa è identificato dalla presenza di un rombo pieno che allude alla concretezza del metallo delle macchine da stampa. Andiamo incontro al “piombo” e osserviamo da vicino le macchine che, attraverso la diffusione della carta stampata, hanno reso possibile la rivoluzione della comunicazione. Il Museo è gestito dall'Associazione  NOAU. Officina Culturale.

Il Museo Civico della Stampa è la più completa raccolta pubblica di macchine ed attrezzature per la stampa esistente oggi in Italia; attraverso le sue collezioni esso intende valorizzare la storia di questa affascinante attività "che da più di cinquecento anni tramanda e conserva ogni campo della conoscenza umana".

La parte più consistente delle macchine esposte proviene dalla collezione dell'ing. Ernesto Saroglia ( 1908-1989), messe a disposizione dall'Associazione Museo Universale della Stampa di Rivoli, cui si sono aggiunte quelle della Editrice Tipografia Moderna del Comm. Arnaldo Belloni di Nizza Monferrato (AT), donate dall'erede Sig.ra Marisa, ed alcune altre messe a disposizione dall'Associazione Amici di Piazza e dalla Provincia di Cuneo.

Il Museo Civico della Stampa è aperto nei giorni giovedì e venerdì dalle 14 alle 18 (ultimo ingresso ore 17) sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 19 (ultimo ingresso ore 18)