9 giugno 2019

Gian Vittorio Avondo "Rimedi, cibi e altre stranezze della tradizione piemontese"






“Rimedi, cibi e altre stranezze della tradizione piemontese” Edizioni del Capricorno

 

Un viaggio nel tempo per riscoprire un mondo perduto: quello dei rimedi naturali della medicina popolare, dei cibi e dei metodi di preparazione antichi, dei lavori che non ci sono più. Quando non c'erano i frigoriferi, c'erano le olle per conservare i cibi; quando ancora non esistevano i fast-food, c'era il salampatata. In Piemonte non si usava l'olio di oliva, perché c'era quello di marmota. Prima dell'autodiagnosi su Internet, si andava dal guaritore. Prima, insomma, che la modernità imponesse i suoi ritmi e i suoi valori, c'era un Piemonte diverso, fatto di mestieri legati al territorio, come nel caso dei calcinai di Rorà o dei coltivatori di bigàt; di prodotti locali come le farine di castagne e il sidro; di figure a metà fra la medicina e la superstizione come i soffiatori di fuoco di Sant'Antonio. Questo Piemonte che non esiste più è tutto nelle pagine di questo libro, raccontato con l'aiuto di straordinarie immagini d'epoca provenienti da diversi archivi pubblici e privati del territorio.

 

Gian Vittorio Avondo Laureato in Storia contemporanea, insegnante, ha al suo attivo numerose pubblicazioni di carattere storico, etnografico e turistico-escursionistico, tra cui: Le valli Lemina e Chisone (con Franco Bellion, 1986), L’alta valle di Susa (con Beppe Torassa, 1989), Civiltà alpina e presenza protestante nelle valli pinerolesi (1991), Sui sentieri dei partigiani (1995), Escursionismo tra arte e storia dalla val Sangone all’Ubaye (1994), Il Bourcet: storia di un abbandono (1999), Pinerolo tra fascismo e Resistenza (2004), Pragelato, il Beth e le sue miniere ad un secolo dalla grande valanga (2008), I laghi del Piemonte: alla scoperta di oltre 300 laghi. Escursioni tra storia e natura (con Claudio Rolando, 2010). Ha collaborato alla stesura di Cucina e tradizioni del Piemonte (2005) e al coordinamento dell’opera Cultura contadina in Piemonte (2009).