“Zia Priscilla e l’asso nella manica” Mille Edizioni
Nel
gioco del poker, l’asso permette una combinazione vincente: chi a tutti i costi
vuole battere gli avversari ne nasconde fraudolentemente uno fuori mazzo.
In
“Zia Priscilla e l’asso nella manica” la protagonista ne ha uno molto
particolare: quando la vicenda sta per volgere al peggio, con pericolo per la
sua stessa vita, lo tira fuori e lo cala con tempestività offrendo agli
investigatori la soluzione delle indagini.
Le
coincidenze che solo lei sa cogliere, grazie a non comuni capacità osservative,
consentono di far luce sul furto davvero insolito di gioielli della regina
Margherita e su un omicidio altrettanto singolare. Ne beneficiano gli
investigatori, metodicamente impegnati a sciogliere il groviglio: essi stessi
tuttavia complici involontari di un depistaggio, confusi nel gioco.
Sullo
sfondo di tutta la narrazione è la città di Mondovì, snodo decisivo in una
geografia di fatti che comprende anche Roma, Bologna, Torino, Londra.
Arte
e Storia diventano elementi sostanziali nella penna di Carla Fiore per
costruire un giallo sempre più intricato e occasione per conoscere la città in
cui l’autrice, orgogliosamente monregalese, ama rifugiarsi non appena
possibile.
Carla
Fiore è nata a Mondovì, poi trasferitasi in Liguria a Chiavari. Oggi vive a
Torino ma ha conservato casa a Mondovì e spesso ci torna. Zia Priscilla e l’asso
nella manica è un romanzo ambientato a
Mondovì con il dichiarato scopo di tributare un omaggio a un luogo chiave della
sua vita, alle strade e alle vie della sua infanzia.
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