Il libro e l'affresco di Elva. Hans Clemer e il suo mistero in Val Maira
Una storia che ci parla di libri misteriosi, che ci fa scoprire codici segreti e dipinti sconosciuti, che ci racconta di villaggi incastonati tra le montagne. C’è un po’ di tutto questo nel romanzo di Ezio Marinoni, “Il libro e l’affresco di Elva” (edizione Mille). Lo scrittore e pubblicista torinese ci presenta una trama da film poliziesco, giocata sul sul contrasto, ma anche sul parallelismo, tra due vicende che si svolgono a un millennio di distanza una dall’altra: quella di Rolando, sacerdote francese dell’anno 1000 e di Adriano, bibliotecario torinese del XXI secolo.
Adriano, il protagonista di oggi, scava nel mistero, cercando le tracce del passaggio del pittore fiammingo, Hans Clemer, nelle valli del cuneese, provando a decifrare i suoi dipinti. Rolando, il personaggio del lontano medioevo è un religioso che fugge dalla Francia, sull’onda delle persecuzioni, e giunge a Monforte nei pressi di Alba, portando con sé alcuni strani libri. Trova poi definitivamente rifugio tra i contrafforti alpini della provincia di Cuneo, nel minuscolo e dimenticato borgo di Elva, a metà tra la val Maira e la val Varaita.
Ad unire queste due storie tanto lontane è uno strano studioso che d’improvviso compare nella biblioteca dove Adriano lavora, convincendolo ad avviare le ricerche, ad approfondire queste vicende che si dipanano tra l’Italia e la Francia, tra rifugi montani, libri misteriosi ed eresie religiose. Adriano all’inizio è un po’ perplesso, non sa se lanciarsi in questa enigmatica ma al tempo stesso intrigante sfida che gli viene proposta. A spingerlo ad intraprendere il cammino, ad avere in fondo fiducia in se stesso è una giovane donna di nome Vera che lavora con lui in biblioteca e di cui egli scopre di essere innamorato.
La matassa si svolge quindi su due fronti, quello medioevale e quello contemporaneo, nell’alternarsi di capitoli, intelligentemente stampati in caratteri diversi per non far perdere al lettore il filo dei due discorsi. Un racconto nel quale vediamo mescolati fantasia e storia, passioni amorose e riflessioni sul nostro passato.
Ezio Marinoni
Ho iniziato a scrivere poesie nel
1977. Fino al 1989 ho seguito attività e concorsi sia in lingua piemontese che
in lingua italiana. Sono stato pubblicato su: Brandè nelle annate
1979-1980-1981-1982; Bochet dell’anno 1978; Storia della Letteratura Piemontese
di Camillo Brero; pubblicato con poesie singole su alcuni numeri de “Il risveglio
popolare” Periodico di Ivrea 1990.
Premi ottenuti: 1° premio la
castagna d’oro, sezione giovani, 1979 e 2° premio nel 1980 Castagnole Monferrato;
1* premio Cavalieri di San Guido, Acqui Terme 1989; Menzione d’onore, 4°
classificato ex aequo al premio Campania-Gesualdo Bufalino 2002 con la
silloge Amori senza età.
Sono stato pubblicato sulla antologia Il Club dei poeti 2002
e finalista al concorso Il Saggio 2002 di Eboli, con pubblicazione sulla
antologia Versi diversi.
Ho conseguito il 1° premio al
Concorso Superga 2019, Torino, per silloge di poesia inedita. Nel 2019 ho
pubblicato il romanzo storico “Il libro e l’affresco di Elva”, Edizioni Mille,
Torino, presentato al Salone del Libro di Torino 2019 ed è in concorso al
Premio Acqui Storia 2021.
Nel 2020 ho pubblicato il volume
di poesie “Una vita di versi”, Edizioni Crearte, Asti. Il mio racconto “Ligeia”
è inserito nella antologia “Sotto il pelo dell’acqua” Neos Edizioni.
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